Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Turismo spaziale, nuova avventura

turismo spaziale Stazione-spaziale

Dalla prima straordinaria avventura nello spazio di Yuri Gagarin sono passati 45 anni. Il confine dell’atmosfera terrestre torna ad affascinare. Il turismo apre ai viaggi nello spazio

turismo spaziale Dennis Tito il primo turista spaziale
Dennis Tito il primo turista spaziale

Era il 21 aprile del 1961 quando Yuri Gagarin, a bordo della navicella Vostok I, volò alto nel cielo, superando per primo la barriera dei cento chilometri di quota che simbolicamente rappresenta il confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio. Oggi, a quarantacinque anni di distanza, l’immenso cielo scuro al di là dell’azzurro a noi familiare potrebbe fra breve essere oggetto di una nuova forma d’invasione: quella turistica. E’ stato lo stravagante miliardario americano Dennis Tito il primo turista spaziale della storia. Nell’aprile 2001 ha pagato oltre venti milioni di euro per un viaggio andata e ritorno e per una settimana di soggiorno nella stazione spaziale internazionale: il laboratorio scientifico abitato da astronauti di diversi paesi in orbita intorno alla Terra. Alla base di questo viaggio esclusivo, una banale questione di finanziamenti: l’agenzia spaziale russa non gode di grandi sostanze e se c’era qualcuno disposto a pagare, per occupare il posto libero a bordo della navetta Soiuz che periodicamente rifornisce la stazione, era il benvenuto. La cosa ha funzionato, tanto che fino ad ora a Tito hanno fatto seguito altri due facoltosi passeggeri disposti a pagare cifre ovviamente astronomiche per vedere il mondo dallo spazio.

Alla caccia dei turisti “senza peso”

turismo spaziale Boeing 727 per voli turistici
Boeing 727 per voli turistici

Eppure, al di là di questi rari esempi, accontentandosi di esperienze al limite tra lo spazio e il volo ad altissima quota, o confidando in un futuro davvero prossimo, lo spazio sta per diventare un posto davvero di “tendenza” per trascorrere le vacanze. La cosa è tanto concreta che nascono le prime agenzie di viaggio specializzate e che l’ente statunitense per l’aviazione, la FAA, sta regolamentando i voli spaziali commerciali. I primi permessi per voli turistici spaziali potrebbero essere rilasciati dagli Stati Uniti dal 2008, cosa confermata recentemente dallo stesso segretario di stato ai trasporti americano Norman Mineta, che ha sottolineato come il turismo spaziale non sia fantascienza, ma l’evoluzione dello “sfruttamento commerciale dello spazio in un arco di tempo di due anni”. L’imprenditore miliardario inglese Richard Branson, titolare del marchio Virgin, ha fondato la prima compagnia per trasporti turistici spaziali, la Virgin Galactic, che nel giro di qualche anno inizierà i suoi voli suborbitali. In pratica si tratta di voli con una navetta che supera i cento chilometri di quota, senza però entrare in orbita. La Virgin Galctic userà come vettore la Space Ship Two, derivata dalla Space Ship One, la navetta che nel 2004 ha vinto l’Ansari X-Prize, un premio di dieci milioni di dollari destinato a chi realizzasse una capsula capace di spingersi con tre persone, o un peso equivalente, oltre il limite dello spazio per due volte in quindici giorni. Una gara che mirava a dimostrare la fattibilità di una navetta spaziale di facile impiego e riutilizzo da destinare proprio ai voli turistici.

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Idee chiare per il miliardario Richard Branson

turismo spaziale La terra vista dall'oblò della navetta spaziale
La terra vista dall’oblò della navetta spaziale

La Virgin Galactic  conta di effettuare nel 2008 i primi voli, ma intanto ha già ricevuto oltre cento prenotazioni, con caparra di ventimila dollari, per i voli suborbitali, venduti al prezzo di duecentomila dollari l’uno, tutto incluso. Il volo con la Space Ship Two sarà preceduto da una settimana di preparazione, durante la quale gli “astronauti della domenica” saranno ospitati in un lussuosissimo resort spaziale per un corso di addestramento e di preparazione alla grande avventura. Base di partenza il Nuovo Messico, dove Branson ha già investito centocinquanta  milioni di dollari per l’apertura del primo spazioporto, ma anche l’Europa potrebbe avere la sua stazione d’imbarco per i turisti spaziali. Il sito potrebbe essere Kiruna in Svezia e la scelta è dettata da motivazioni strettamente commerciali. La Virgin intende far volare i turisti nello scenario unico delle aurore boreali e per giunta Kiruna è vicina al famoso Hotel di ghiaccio Jukkasjärvi.

L’emozione del volo sub-orbitale

turismo spaziale La-Space-Shpi-one-agganciata-all'aereo-madre--foto-di-Jeff-Foust
La-Space-Shpi-one-agganciata-all’aereo-madre-foto di Jeff Foust

Nello spazio anche con aerei (speciali)Una missione della navetta Virgin Galactic durerà circa novanta minuti. La Space Ship Two vola agganciata a un aereo madre fino a sedicimila metri, poi si sgancia e azionando il suo motore a razzo comincia ad accelerare e a mettersi in posizione quasi verticale (85°), mentre a bordo si sentono tra i due e i tre “g” di accelerazione (in pratica il nostro peso aumenta di due-tre volte). Il motore rimane acceso per un’ottantina di secondi, durante i quali si raggiungono i 4.182 chilometri all’ora e i cinquantamila metri di quota. Da quel momento la navetta prosegue per inerzia, in traiettoria parabolica fino al punto più lontano dalla Terra, ad oltre cento chilometri di altezza. Dal momento dello spegnimento del motore all’inizio della fase di frenaggio aerodinamico, a bordo ci si trova in condizioni di assenza di peso, per un totale di quattro o cinque minuti. Dopo aver sperimentato il galleggiamento senza peso e la visione della Terra dalla spazio, i turisti rientreranno in volo planato come fa lo Space Shuttle.

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turismo spaziale Dennis Tito nella stazione spaziale orbitante
Dennis Tito nella stazione spaziale orbitante

Senza aspettare le offerte prossime future di Virgin Galactic, già da tempo e con spese relativamente più accessibili, è possibile sperimentare l’assenza di gravità e la visione della curvatura terrestre. Space Adventures, una delle agenzie specializzate in viaggi spaziali che, tra l’altro, ha procurato a Dennis Tito il “biglietto” per la Stazione spaziale internazionale, offre al pubblico voli a gravità zero e su jet militari ad altissima quota. “Prevalentemente operiamo in collaborazione con l’agenzia spaziale russa, ma per i voli parabolici a gravità zero ci affidiamo anche a un operatore americano, spiegano a Space Adventures.
Il volo parabolico a gravità zero viene effettuato con un aereo analogo a quelli di linea appositamente attrezzato, con la carlinga completamente vuota nella quale i passeggeri sperimenteranno l’assenza di peso. Una volta in quota, il velivolo compie delle traiettorie paraboliche che producono accelerazioni di uguale intensità ma contrarie a quella di gravità e le persone a bordo si ritrovano a galleggiare in assenza di peso. Il volo parabolico è nato per effettuare esperimenti scientifici e per addestrare gli astronauti, ma sta diventando uno dei principali filoni del turismo spaziale. Persone desiderose di avventura, aziende che vogliono offrire ai propri dipendenti un’esperienza unica anche sotto l’aspetto formativo e semplici appassionati, sono il nostro profilo di cliente”.

Con cento milioni (di dollari!) si circumnaviga la Luna

turismo spaziale Ipotesi di Hotel spaziale, progetto giapponese
Ipotesi di Hotel spaziale, progetto giapponese

L’aereo compie una ventina di parabole della durata di un minuto, durante le quali per qualche decina di secondi è possibile sentire l’effetto della perdita di peso. L’esperienza, comprensiva di visita a Star City, il centro di ricerca spaziale e di addestramento dei cosmonauti russi a una ventina di chilometri da Mosca, da catalogo costa poco più di seimila mila dollari che diventano quasi ventiquattromila per volare a venticinque chilometri di altezza a bordo di un aereo militare MiG 25. “A quella quota – raccontano quelli di Space Adventures – il cielo è diventato scuro ed è perfettamente visibile la curvatura terrestre. Guardando in basso si vede la Terra illuminata sotto di noi col suo gioco di azzurro e nuvole bianche, mentre alzando lo sguardo si vede il cielo stellato”.
La descrizione del volo ad altissima quota è senza dubbio invitante e molti di noi sarebbero già pronti a fare i bagagli per le mete proposte da Space Adventures,  ma il listino prezzi ricorda che a volte è più facile sciogliere il vincolo con la gravità  che quello con il proprio bilancio. L’agenzia è alla ricerca di due passeggeri disposti a pagare cento milioni di dollari a testa per un viaggio che comprende la circumnavigazione della Luna, da compiere sempre a bordo di una navicella russa. Per duecentodiecimila dollari si può seguire un corso da astronauta della durata di quindici giorni, con la possibilità di provare il simulatore della Soiuz e di compiere l’addestramento con la tuta spaziale in un’apposita piscina.

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