Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Bis-portivamente Vostro …

Rieccoci al Calcio, tormentone “balompedico” (Foto:afp) Prendete il caso (si parla del Pallone, ahinoi il 99,4% dello Sport italiano) di quei dirigenti, giornalisti e compagnia cantando che citano, ricordano, invocano l’attaccamento alla maglia, l’amore per i colori sociali degli attuali footballeurs. Ma quando mai, tutte balle! E perché, perché mai non c’è un dirigente, un giornalista che dica chiaro e tondo che gli attuali footballeurs altro non sono che veri e propri mercenari, gente che per un paio d’euro in più ti vende “mamm’e sòrrete”. Come d’altronde, diciamolo chiaro, è giusto che sia così: che gli frega a un biondo … Leggi tutto

Rieccoci al Calcio, tormentone “balompedico”

(Foto:afp)
(Foto:afp)

Prendete il caso (si parla del Pallone, ahinoi il 99,4% dello Sport italiano) di quei dirigenti, giornalisti e compagnia cantando che citano, ricordano, invocano l’attaccamento alla maglia, l’amore per i colori sociali degli attuali footballeurs.
Ma quando mai, tutte balle! E perché, perché mai non c’è un dirigente, un giornalista che dica chiaro e tondo che gli attuali footballeurs altro non sono che veri e propri mercenari, gente che per un paio d’euro in più ti vende “mamm’e sòrrete”.
Come d’altronde, diciamolo chiaro, è giusto che sia così: che gli frega a un biondo svedese di Norrkoping o a un nègher ghanese del mito della Vecchia Signora o delle tradizioni dell’Ambrosiana-Inter? Perché nessuno dice mai che i veri padroni del Calcio sono (d’altro canto lo dice la parola) i Calciatori?
Se a Toni o a Ronaldo o a Shevchenko viene voglia di andarsene da una squadra e lo dicono al presidente, non senza aggiungere che se non vengono accontentati “improvvisamente” semineranno zizzania nello spogliatoio, si faranno trovare spesso in fuori gioco non senza calciare un rigore “alle stelle” (e nel contratto mica c’è scritto che non sei pagato se sbagli un rigore) il presidente che fa? O scuce più lira o abbozza. 

Che bello sarebbe, se …

Con uno Sport contemporaneo così conciato, è ancora il caso – scippatasi una vittoria balompedica ai rigori e con un difensore come capocannoniere – di spendere soldi in benzina (a quasi 3.000 lire al litro) scorrazzando nelle città a colpi di clacson e sventolando bandiere destinate all’oblio fino alla futura autorete di un avversario?
E’ d’uopo infatti ricordare che – invece della ben nota “morte di papa” –
il “poppolo italico” sventola il suo vessillo solo in occasione di una pedata di Paolo Rossi o di un azzeccato colpo di testa di Materazzi (al pallone, poi ci fu il colpo di testa di Zidane, al Materazzi, ma questa, direbbe Kipling, è un’altra storia).
Un bel busillis, sul quale proietta un filino di luce Sergio Romano nel Corriere della Sera. Che bello se un giorno le italiche strade si riempissero di sventolanti bandiere perché l’Italia ha superato gli altri Paesi nella ricerca scientifica, nell’attività universitaria, nella modernità delle infrastrutture, nell’apertura di nuove scuole, ospedali, strade, impianti sportivi.
Già, lo Sport …

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