Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

A Parma il genio di Francisco Goya

L’artista spagnolo messo a confronto con la tradizione italiana del Settecento. Nella romantica cornice della villa Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo

Francisco Goya, Annibale vincitore che rimira per la prima volta le Alpi, 1771
Francisco Goya, Annibale vincitore che rimira per la prima volta le Alpi, 1771

Un omaggio a Francisco Goya, ma anche una rievocazione dei gusti e degli stili pittorici nel Settecento italiano. Apre il 9 settembre, alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, a 17 chilometri da Parma, una mostra che fa girare le lancette dell’orologio all’indietro, fino al 1771. Quell’anno, il giovane Goya partecipava al concorso di pittura dell’Accademia di Parma e veniva insignito del secondo posto, superato da Paolo Borroni. Nella verde, romantica cornice della villa Magnani Rocca, vengono ripresentate le due opere in gara: Annibale vincitore, che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia, dello spagnolo, e Il genio della guerra guida Annibale, di Borroni. La storia a volte premia i secondi e Goya, oggi molto più conosciuto del suo contendente, viene riproposto alla villa con un discreto numero di opere.
Alcuni esempi: La Famiglia dell’Infante don Luis, conservata proprio nel corpus permanente di opere della Fondazione; diversi ritratti, fra i quali La famiglia dei duchi di Osuna, La marchesa de Pontejos, Maria Teresa di Borbone contessa di Chincon.

Francisco Goya, La famiglia dei duchi di Osuna, 1787-88
Francisco Goya, La famiglia dei duchi di Osuna, 1787-88

La mostra affianca i lavori di Goya a quelli di altri suoi contemporanei: Raphael Mengs, Giambattista Tiepolo e suoi figlio Giandomenico, Corrado Giaquinto, Pier Leone Ghezzi, Giuseppe Bonito. Goya viene ricordato e messo a confronto con la tradizione italiana, della quale sentì le influenze nelle ispirazioni barocche e classiciste, soprattutto di area veneta e napoletana. In una sezione a parte sono presenti poi le ottanta grafiche dei Caprichos di Goya e e alcune incisioni di Ghezzi e dei Tiepolo.  
Oltre alla mostra, la sede della Fondazione offre due ulteriori occasioni di visita. La prima, per chi ama il verde, è una passeggiata nel parco che circonda la villa, dodici ettari di prati e alberi secolari ispirati al modello dei parchi inglesi. La seconda è la collezione permamente della Fondazione, aperta da marzo a novembre, che comprende un corpus non privo di grandi nomi: Gentile da Fabriano e Durer, Carpaccio e Van Dick e per Ottocento e Novecento Cézanne, Renoir, De Chirico, Canova. Da segnalare anche le cinquanta opere di Giorgio Morandi, testimonianza dei suoi frequenti soggiorni  alla villa Magnani.

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Francisco Goya e la tradizione italiana. Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, Parma, dal 9 settembre al 3 dicembre. Da martedì a domenica 10-18.

Informazioni: http://www.magnanirocca.it , tel 0521 848327

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