Un omaggio a Francisco Goya, ma anche una rievocazione dei gusti e degli stili pittorici nel Settecento italiano. Apre il 9 settembre, alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, a 17 chilometri da Parma, una mostra che fa girare le lancette dell’orologio all’indietro, fino al 1771. Quell’anno, il giovane Goya partecipava al concorso di pittura dell’Accademia di Parma e veniva insignito del secondo posto, superato da Paolo Borroni. Nella verde, romantica cornice della villa Magnani Rocca, vengono ripresentate le due opere in gara: Annibale vincitore, che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia, dello spagnolo, e Il genio della guerra guida Annibale, di Borroni. La storia a volte premia i secondi e Goya, oggi molto più conosciuto del suo contendente, viene riproposto alla villa con un discreto numero di opere.
Alcuni esempi: La Famiglia dell’Infante don Luis, conservata proprio nel corpus permanente di opere della Fondazione; diversi ritratti, fra i quali La famiglia dei duchi di Osuna, La marchesa de Pontejos, Maria Teresa di Borbone contessa di Chincon.
La mostra affianca i lavori di Goya a quelli di altri suoi contemporanei: Raphael Mengs, Giambattista Tiepolo e suoi figlio Giandomenico, Corrado Giaquinto, Pier Leone Ghezzi, Giuseppe Bonito. Goya viene ricordato e messo a confronto con la tradizione italiana, della quale sentì le influenze nelle ispirazioni barocche e classiciste, soprattutto di area veneta e napoletana. In una sezione a parte sono presenti poi le ottanta grafiche dei Caprichos di Goya e e alcune incisioni di Ghezzi e dei Tiepolo.
Oltre alla mostra, la sede della Fondazione offre due ulteriori occasioni di visita. La prima, per chi ama il verde, è una passeggiata nel parco che circonda la villa, dodici ettari di prati e alberi secolari ispirati al modello dei parchi inglesi. La seconda è la collezione permamente della Fondazione, aperta da marzo a novembre, che comprende un corpus non privo di grandi nomi: Gentile da Fabriano e Durer, Carpaccio e Van Dick e per Ottocento e Novecento Cézanne, Renoir, De Chirico, Canova. Da segnalare anche le cinquanta opere di Giorgio Morandi, testimonianza dei suoi frequenti soggiorni alla villa Magnani.
Francisco Goya e la tradizione italiana. Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, Parma, dal 9 settembre al 3 dicembre. Da martedì a domenica 10-18.
Informazioni: http://www.magnanirocca.it , tel 0521 848327