Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Spigolando tra turismo e dintorni

Milano deserta in agosto Sapevate che… Siamo vittime di abitudini, comportamenti e tradizioni invero imbecilli? Milano, 3 agosto, ore 10. Nubifragio la notte scorsa, adesso 19 gradi appetto ai 32 di ieri. Come sempre accade (con tanto di canonico commento “l’estate è finita”) già dai primi giorni il mese di agosto si rivela molto meno caldo di luglio; le giornate si accorciano e per dirla col poeta, si lavorerebbe meglio in agosto che in luglio. E parimenti, per dirla con il meteorologo (che adesso annuncia temporali e temperature “sempre meno record” rispetto a quelle denunciate in luglio) si godrebbero migliori … Leggi tutto

Milano deserta in agosto
Milano deserta in agosto

Sapevate che… Siamo vittime di abitudini, comportamenti e tradizioni invero imbecilli?

Milano, 3 agosto, ore 10. Nubifragio la notte scorsa, adesso 19 gradi appetto ai 32 di ieri. Come sempre accade (con tanto di canonico commento “l’estate è finita”) già dai primi giorni il mese di agosto si rivela molto meno caldo di luglio; le giornate si accorciano e per dirla col poeta, si lavorerebbe meglio in agosto che in luglio.
E parimenti, per dirla con il meteorologo (che adesso annuncia temporali e temperature “sempre meno record” rispetto a quelle denunciate in luglio) si godrebbero migliori vacanze in luglio che in agosto.
Invece no. Una stupida, anzi imbecille tradizione (o come altro chiamarla? E di chi è la colpa? Della Assunzione il 15 agosto, della Fiat che chiude o di chi altro?) continua a obbligare tutti in città mentre fa molto più caldo e quindi si lavora male e nel contempo si godrebbero migliori vacanze, dopodiché espelle tutti dalla città quando il caldo scema (eppertanto si lavorerebbe meglio mentre i giorni di vacanza diventano  più rischiosi per il maltempo in arrivo e le giornate più corte).
Solo abitudini, tradizioni, chiamatele come volete, comportamenti che comunque contengono una bella dose di nonsenso, di imbecillità.
Ma tant’è, invece di pensare alle cose concrete ci si trastulla in spugnette, tipo il “salvaguardata la privacy” e chiamare “operatore ecologico” l’ex netturbino (facendolo però lavorare quando fa più caldo e mandandolo in vacanza quando in città l’aria migliora).

Sapevate che… Bisogna essere dei kamikaze per andare a Napoli a fare il turista?
Eh sì, come più volte denunciato durante l’estate nei tiggì dai mezzibusto tivù, a nulla sono valse le raccomandazioni di non girare per Napoli con borse e portafogli (ma uno che avesse avuto sete, come pagava un bicchiere di minerale, in natura?) e nemmeno sono servite le tenere “invenzioncine” (puntualmente demolite da Mondointasca) degli “orologini-omaggio” acciocché il turista lasciasse in albergo il Rolex (peraltro è molto più facile, remunerativo e sicuro “ciulare” tanti orologi in un albergo e in un colpo solo piuttosto che scipparne uno in strada).
Nisba. Scippi, furti e rapine ai turisti sono continuati (e chi non ci sta – vedi un giovane turista americano – viene pure menato da parenti e amici dei criminali, giusta il famoso detto napoletano “Cornuto e Mazziato”). Come reagire? Unica soluzione, un indurimento delle pene. Ad esempio l’obbligo di ascoltare ininterrottamente per otto ore al giorno una bella predica tenuta dalla sindachessa Jervolino col suo accattivante vocìno. Si teme però che Amnesty Internaional finirebbe per opporsi  a tale tremenda tortura.

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Un postino PPTT
Un postino PPTT

Sapevate che… Se le nostrane FFSS (alias Trenitalia) vanno male, in compenso le nostrane PPTT (alias Poste Italiane) vanno anche peggio?
E i loro utenti sono incazzatissimi e lo proclamano nelle Lettere al Corriere della Sera. Il sig. Alessandro Dell’Oro, dettosi schifato dell’aumento mimetizzato costituito dall’annullamento dell’affrancatura normale, con il conseguente obbligo di pagare la tariffa della Posta Prioritaria, si incazza vieppiù perché una sua missiva non solo non ha viaggiato nei tempi previsti dalla Prioritaria, ma pure è andata più lenta della Normale. Secondo il Dell’Oro, infatti, la lettera ha impiegato una settimana per andare da Como a Menaggio, 34 chilometri.
C’è poi il sig. Locatelli doppiamente incavolato, perché le PPTT oltre ad avere perpetrato la truffettina legalizzata del sullodato aumento da Posta Normale a Prioritaria, si sono pure dimenticate di stampare e mettere in vendita i francobolli dell’importo corrispondente alla differenza tra le due affrancature. Con il risultato, lamenta sempre il Locatelli, che per poter spedire una lettera devi farti un safari tra tabaccherie alla ricerca di bolli da 5 centesimi. Dopodiché, se li hai trovati, ne hai leccato il didietro e li hai appiccicati sulla busta, ti tocca portare il tutto direttamente al destinatario perché i bolli sono così grandi da non lasciarti più spazio nel quale scrivere l’indirizzo. Mah.

Sapevate che… Gli italiani (informa il TTG Newsletter) preferiscono sempre più gli hotels 3 stelle?
E questa (vista l’italica propensione a “farsela bene” e a “spendere e spandere”) è una brutta notizia. Ancor peggiore notizia quando sapremo che gli italiani preferiranno sempre più gli hotels 2 stelle. E sarà il caso di farla finita e “tirar giù la clèr” quando leggeremo che gli italiani si saranno ridotti alla tenda canadese.

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Vincenzo Visco
Vincenzo Visco

Sapevate che… Il nostro viceministro delle Finanze pensa in grande?
Escludendo tasse sulla prima e sulla seconda casa da appioppare ai pover Crist, Visco ha infatti precisato che a lui interessa il patrimonio di Berlusconi.
“Hai detto un prospero”, si diceva una volta. Il fatto è che se qualcuno della parte opposta cercasse di mettere il naso sui suoi risparmi, il Silvio minaccerebbe di tirar fuori i suoi “scheletrini” dall’armadio, e a quel punto… “come stamo stamo”.
E’ già accaduto per l’indulto, una mano ha lavato Consorte e l’altra mano ha lavato Previti. Davvero un bel bucato. Turisticamente parlando, sai che ridere se il Berlusca, ritrovatosi in strettezze per colpa del Visco, trasformasse Villa Certosa in un Bed&Breakfast?

Sapevate che… La stazione di Luino lascia a desiderare un filino? (fa anche rima!)
Eh sì, è catalogata Stazione Internazionale, ma ad accogliere gli stranieri manca tutto (e loro arrivano e si dicono sorpresi non meno che incazzati, informa il Corriere della Sera). Mancano infatti il tabellone degli orari, il deposito bagagli e la toilette.
In compenso c’è la scritta “benvenuti in Italia” (ma il benvenuto al quale scappi la pipì deve tornarsene nella vicina Confederazione).

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