Tema ricorrente sono aggressività, vitalità, rabbia e ribellione, quella nei confronti della cultura dominante e delle ingiuste condizioni di vita a cui molti afroamericani sono costretti. Per questo rappresenta nei quadri i suoi eroi: musicisti e sportivi afroamericani di grande talento che hanno subito la cultura repressiva dei bianchi e che, come i santi, meritano l’aureola. Accanto ad essi barboni, diseredati e diversi, ma anche angeli sterminatori con attributi sessuali, lance e spade, e gli eroi dei fumetti “che – spiega Demetrio Paparoni nel saggio in catalogo – nell’immaginario dei bambini e degli adolescenti incarnano il ruolo di chi combatte con successo contro il male, salvando il mondo dai cattivi”.
A 27 anni Basquiat si trova all’apice della sua carriera e del successo, ma la dipendenza dall’eroina lo ucciderà. Morirà di overdose pochi mesi dopo la scomparsa di Andy Warhol, sarà seguito da lì a due anni da Keith Haring.
Per ricordarlo, oltre alle sue opere, durante la mostra viene proiettato Downtown ’81, scritto da Glenn O’Brien e diretto da Edo Bertoglio in cui Basquiat interpretava se stesso per raccontarci la giornata di un artista underground. Mentre per far conoscere il background culturale che ha caratterizzato la creatività dell’artista, Chrysler – sponsor ufficiale – ha prodotto un filmato da visionare all’interno di una grande scatola che sarà anche a Milano, attraverso un’installazione itinerante nelle piazze della città, durante il periodo della mostra.
The Jean-Michel Basquiat Show
Fino al 28 gennaio 2007
Milano – Triennale, viale Alemagna, 6
tel. 02.72.43.41 – www.triennale.it
Orari: mart. dom. 10.30/20.30
Ingresso: 8-6 euro
FOTO: © The Estate of Jean-Michel Basquiat, New York.