Mercoledì 15 Maggio 2024 - Anno XXII

Ritoccato l’Inno di Mameli

Forse, ci voleva Moggi…Una farsa o quasi, la Storia dell’Alitalia, quasi sempre alle prese soltanto con diatribe per meno ore lavorative, protezione dell’assenteismo, litigi sui controlli malattie, egoismi nemmeno corporativi ma solo aziendali per il proprio “particulare”. Per esempio (detto così, per scherzo) perché mai uno sciopero – mettiamo del personale di volo – a tutela degli interessi economici dei meno fortunati colleghi delle altre compagnie aeree nazionali, datosi che un pilota Alitalia cucca mensilmente (Corriere della Sera 19/10) quasi il doppio di quanto mette in tasca un pilota della Air One? Cos’anno, gli aerei AZ, una “cloche” d’oro? E … Leggi tutto

Forse, ci voleva Moggi…

Ritoccato l'Inno di Mameli

Una farsa o quasi, la Storia dell’Alitalia, quasi sempre alle prese soltanto con diatribe per meno ore lavorative, protezione dell’assenteismo, litigi sui controlli malattie, egoismi nemmeno corporativi ma solo aziendali per il proprio “particulare”.
Per esempio (detto così, per scherzo) perché mai uno sciopero – mettiamo del personale di volo – a tutela degli interessi economici dei meno fortunati colleghi delle altre compagnie aeree nazionali, datosi che un pilota Alitalia cucca mensilmente (Corriere della Sera 19/10) quasi il doppio di quanto mette in tasca un pilota della Air One? Cos’anno, gli aerei AZ, una “cloche” d’oro?
E così si è giunti ai nostri giorni (e sono già passati 14-anni-14, una vita, da quando l’Avvocato – uno che se ne intendeva, sennò mica avrebbe comprato Moggi alla Juve…- disse: “La festa è finita” eppertanto si sarebbe dovuto capire che era il caso di rimboccarsi le maniche e – come suggeriva il Guffanti – “coprirsi bene, di dietro e davanti”. Si è giunti ai nostri giorni con il debito Alitalia che si ingrossava come uno Tsunami, ma nessuno dei “Todopoderosos” politici a fare un plissè, a intervenire (e frattanto il boiardo di Stato di turno – “messo lì” dal governante di turno – imbertava quei tot milioni di euro che al momento del commiato comportano/vano sardanapalesche liquidazioni (vedi avanti).

Lire o Euro, la solita solfa

Romano Prodi
Romano Prodi

Sempre il solito “tutto va ben, Madama l’Alitalia, tutto va ben …” salvo il fatto che, solo negli ultimi anni – e alla faccia dell’Europa che lo impedisce – lo Stato ha “aiutato” (Corriere della Sera 19/10) la Compagnia sborsando (anzi buttando al vento, visti i risultati) 2,4 miliardi di euro, che per dirla con le vecchie lire “fa” 4.800 miliardi di lire che, diviso 58 milioni di italici cittadini fa 82.758 lire sacrificate da ogni italico cittadino (isole comprese) alla fulgida “Causa Al-Italiana”.
Il tutto fino a pochi giorni fa, poi, improvvisamente, la svolta, il Coup de Thèatre; tutti col fiato sospeso, solo perché “Prodi avrebbe visto Cimoli”.
E Prodi Cimoli l’ha anche visto, ma non si è ben capito cosa hanno deciso (o meglio, si è capito solo che Cimoli aveva salvato la “cadrega”, cosa che in soldoni – come già sopra specificato – significa altre grassottelle mensilità che, moltiplicate per l’anzianità, partoriranno una  liquidazione che il Corriere della Sera definisce “immensa”. Dopodiché, finita la puntata del “tète à tète” tra Prodi e Cimoli, la “Telenovela Alitalia” è andata avanti con i soliti commenti contenenti le solite proposte dei soliti politici.

LEGGI ANCHE  Spigolando tra turismo e dintorni

Proposte postposte

Proposte venute a galla? Mah, qualcuno ha parlato di “Ricerca di Alleanze” (ma chi “farebbe società” con un barbone che dorme su una panchina del parco e si ritrova per di più indebitato – come si usava dire una volta – fino al collo?).
E vabbè, vada pure per le “alleanze” (si parla pure di compagnie aeree regionali cinesi: che bella fine per chi possiede – o possedeva? – aerei dal nome Colombo e Vespucci) che rappresentano pur sempre – buona o cattiva che sia – una soluzione finale del “culebròn”. Purché si decida qualcosa.
Invece no (te pareva). Salta su (puntualmente riportato dal Corriere della Sera)  il sottosegretario ai Trasporti Raffaele Gentile che obbietta e proclama con veemenza inferiore solo alla sicumera: “Prima delle alleanze, il Risanamento”!  E vai col “Risanamento”. Frattanto, come nel Gioco dell’Oca, le “Alleanze” tornano indietro.
Fine dell’ultima puntata. Tanto, ormai, anche le badanti moldave sanno come va a finire la “Telenovela Al-Italia”).

Condividi sui social: