Sciamanidi Graham Hancock, Casa Editrice Corbaccio, pagg. 675, € 24,90.
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di Graham Hancock, Casa Editrice Corbaccio, pagg. 675, € 24,90.
Se andiamo indietro di 50 mila anni, l’uomo non conosceva arte o religione e probabilmente non conosceva alcun tipo di pensiero simbolico. Poi quasi per incanto queste caratteristiche scompaiono. Il libro di Graham Hancock cerca delle risposte sulle origine della vita e delle conoscenze dell’umanità. Partendo dai dipinti rupestri della foresta amazzonica, si appresta a costruire un viaggio avventuroso e sensazionale nel regno del soprannaturale. In cerca di testimonianze importanti sul passaggio chiave dell’evoluzione umana, il percorso della lettura risulta intenso, provocatorio e affascinante come un thriller.
L’autore per confutare queste sue tesi cerca testimonianze dapprima in Europa, nelle caverne preistoriche attraverso i dipinti rupestri, poi in Sudafrica, e infine in Amazzonia, dove, in compagnia degli sciamani delle foreste fluviali, sperimenta l’ayahuasca, una pianta allucinogena che ti conduce fuori dal corpo nel mondo degli spiriti e provoca visioni di esseri soprannaturali, straordinariamente simili a quelli raffigurati nelle pitture rupestri… Graham Hancock, nel corso del Convegno Internazionale di Parapsicologia tenutasi a Bellaria (Rimini) nell’aprile scorso, ha parlato del suo libro e proiettato diverse diapositive delle pitture rupestri e di quelle trovate nelle caverne del Sud-Est europeo e del Sudafrica (riportate nel libro). In molte di esse si evidenzia la straordinaria somiglianza tra “alieni” e alcune creature fantastiche della cultura popolare medioevale, note come “fate”, “elfi” e “folletti”. La curiosità e che queste creature sono state descritte in epoca preistorica da “artisti” rupestri di paesi lontani tra loro come Europa, Africa, Americhe, Australia.
Molte sono le domande che sorgono inquietanti e affascinanti. E’ possibile che le allucinazioni provochino la percezione di una dimensione parallela? E’ possibile che l’evoluzione dell’uomo sia qualcosa di diverso dal mero processo darwiniano, e abbia invece un fine, un senso profondo che non riusciamo a intuire?
“Ancora oggi, nel ventunesimo secolo, in paesi dell’Africa centrale come il Gabon, il Camerun e lo Zaire, fioriscono alcuni antichi culti degli antenati. Coloro che partecipano a tali culti condividono la stessa fede – a quanto dicono, basata sull’esperienza diretta – nell’esistenza di un regno soprannaturale dove è possibile entrare in contatto con gli spiriti dei morti…” E’ un argomento di grande interesse… Nel mito delle origini della società segreta indigena conosciuta come Bwiti, “gli sciamani tribali dichiarano di aver messo a punto un mezzo, con l’assunzione di un arbusto velenoso conosciuto localmente come eboka o iboga, tramite il quale gli umani possono raggiungere l’aldilà e tornare vivi”.
Documentato sul piano scientifico, l’autore di questo saggio si cimenta in modo provocatorio e acuto su tesi e questioni di portata universale anticipando, forse, l’inizio di una serie di rilevazioni, appena iniziate.
