Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Diario Eno-Turistico lungo le colline friulane del Collio

Gestazione del Frico: nove mesi! Secondo motivo nel rendere piacevole la visita a Carlo di Pradis, il delizioso, da me tanto amato Frico (plat tipic furlàn fat cul formadi) antàn preparatomi da una morosa udinese (fin che costei capì che non amavo lei ma il Frico e mi licenziò senza che la Triplice Sindacale facesse un plissè). E dall’amico di Carlo di Pradis imparo pure (oltre al dettaglio che nel Collio, a differenza di Udine, non si aggiungono le patate) un modo nuovo per ammannire il Frico, alias formaggio Montasio di nove mesi: grattato con grattugia da carote, sia scaldato … Leggi tutto

Gestazione del Frico: nove mesi!

Diario Eno-Turistico lungo le colline friulane del Collio

Secondo motivo nel rendere piacevole la visita a Carlo di Pradis, il delizioso, da me tanto amato Frico (plat tipic furlàn fat cul formadi) antàn preparatomi da una morosa udinese (fin che costei capì che non amavo lei ma il Frico e mi licenziò senza che la Triplice Sindacale facesse un plissè). E dall’amico di Carlo di Pradis imparo pure (oltre al dettaglio che nel Collio, a differenza di Udine, non si aggiungono le patate) un modo nuovo per ammannire il Frico, alias formaggio Montasio di nove mesi: grattato con grattugia da carote, sia scaldato nel microonde – non in padella – dopodiché sia tolto quando ingiallisce e subito messo in un bicchiere a “fare vaschetta”. Terza e ultima ragione provocante piacere durante la visita da Carlo, uno spiritoso poster (di chi se non di Toscani?) con una provocante negretta esibente un bicchiere e sotto la scritta “è l’unico bianco che amo”.
Un grande slogan, che mi trasporta col pensiero ai miei amici del Bianco di Custoza che coniarono un altrettanto bello “finalmente una vittoria”.

La “pompa” del vino del Collio

Diario Eno-Turistico lungo le colline friulane del Collio

Quanto ai vini (perché anche la gola vuole la sua parte) Boris mi conta che il Collio viticolo non supera i 1400 ettari, che un terriccio minuto (in friulano “ponka”) formato da marna arenaria che amalgamatasi con l’argilla rende prospera la vite;  
che nel 2005 furono da loro raccolti 105.000 quintali di uva per 73.500 ettolitri di vino. Un rapporto invero basso, tale da non permettere – come accade “in pianura” con gli enormi grappoli di certe uve – che da queste parti il vino costi meno della benzina eppertanto sia venduto come il carburante in vere e proprie “stazioni di vizio” con tanto di pompa distributrice).  
Molto meglio comunque “fare il pieno” mercè buone bottiglie bevute in compagnia piuttosto che fianco a una pompa come facevano gli osti della Ferrari con il poco gaudente Schumi al pit stop. E fu così che la “Pattuglia della Sete” mascherata da Gentili Invitati al Famtrip si ritrovò stranamente più allegra (bene diceva Wilde lamentando “resisto a tutto tranne che alle tentazioni”).
Allegri e nemmeno sfiorati da quello straccio di pentimento (misto a preoccupazione) che invece pervadeva il nonno del mio amico William (“dopo aver bevuto un litro” commentava “mi sento un altro uomo; il problema è che anche l’altro uomo vuole farsi un litro”).           
Il racconto prosegue con una quarta, ispirata puntata.

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