Venerdì 17 Maggio 2024 - Anno XXII

Evitare le buche più dure

Evitare le buche più dure di Paolo Paci, edito da Feltrinelli Traveller, pagine 362, € 16,00. ” width=”199″ height=”310″> Evitare le buche più dure di Paolo Paci, edito da Feltrinelli Traveller, pagine 362, € 16,00. Il turista, a differenza del viaggiatore, è alla continua ricerca del paradiso terrestre, del posto unico in assoluto, il posto più bello del mondo. Ma è possibile stabilire il posto più bello del mondo? I fattori e le variabili sono molte: la piacevolezza del paesaggio, la presenza di interessi naturalistici e architettonici, la tranquillità e il tipo di presenza umana, e altri ancora quali la … Leggi tutto

Evitare le buche più dure
Evitare le buche più dure
di Paolo Paci, edito da Feltrinelli Traveller, pagine 362, € 16,00.
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Evitare le buche più dure

di Paolo Paci, edito da Feltrinelli Traveller, pagine 362, € 16,00.

Il turista, a differenza del viaggiatore, è alla continua ricerca del paradiso terrestre, del posto unico in assoluto, il posto più bello del mondo. Ma è possibile stabilire il posto più bello del mondo? I fattori e le variabili sono molte: la piacevolezza del paesaggio, la presenza di interessi naturalistici e architettonici, la tranquillità e il tipo di presenza umana, e altri ancora quali la stabilità politica e l’ordine pubblico, il proprio benessere fisico e spirituale, la propria situazione economica, fino ad arrivare alla soddisfazione della sfera affettiva e tanto altro ancora. In definitiva, la definizione di “luogo più bello del mondo” deriva da una delicata equazione socio-psico-matematica. Eppure sulla stampa e nei messaggi pubblicitari se ne fa largo uso per indicare certi luoghi.
Nel libro dal titolo “Evitare le buche più dure”, l’autore Paolo Paci racconta di vent’anni di viaggi al contrario. Da quando, un umido autunno milanese del 1982, inizia la sua esperienza giornalistica nel mondo un po’ fasullo e abbacinante delle riviste patinate, e si trova a dover letteralmente reinventare i luoghi dei reportage, a uso di inserzionisti pubblicitari e direttori conniventi.
All’alba degli anni Ottanta, va ricordato, il turismo in Italia è agli inizi, è ancora un infante che emette i primi vagiti. Un giornale che parli di escursioni in un paese straniero entra in un terreno vergine e mette chi scrive nella condizione privilegiata e imbarazzante di parlare di tutto il paese.
A quel punto è in agguato la mistificazione non solo nelle parole ma soprattutto nelle fotografie, che offrono al lettore l’immagine di un mondo sognato e forse mai esistito. Su questo aspetto Paci è molto pignolo e didascalico. Ma anche la mistificazione ha un limite, e brandelli di verità traspaiono sempre più frequenti nel corso del reportage con effetti spesso esilaranti, come nel paragrafo dedicato al servizio sul Perù; oppure da città come Seattle e Bankok, ai non luoghi turistici come le Maldive, i Carabi e le Hawaii passando per paesi difficili e poco battuti come il Camerun, l’Ecuador, il Venezuela e il Sud algerino. Tutto il libro è un racconto che rimbalza costantemente tra la realtà e l’immagine ricreata sulle pagine della Rivista. In questo modo l’autore svela i meccanismi con i quali si “costruisce” un reportage di viaggio.

(Pi. Ricc.)
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