Pattini e foche nella Carelia finlandese
Altro luogo, altra festa. Ci si sposta di un centinaio di chilometri.
Linnansaari, isola che dà il nome al Parco Nazionale, all’interno del bacino del “Grande Saimaa”, il sistema di laghi più esteso in Finlandia.
Qui è il lago Heinavesi a offrirsi solido per quaranta-cento centimetri di spessore da gennaio a metà aprile e a regalare uno spazio sicuro su cui pattinare. Appena un po’ più a nord di Savonlinna, dove svetta il bel castello svedese-russo, prima della Regina Cristina poi di Pietro il Grande, e vicino a Kerimäki, una cittadina che ha la chiesa in legno più grande del mondo (1847), c’è Oravi, il luogo di partenza.
Pattini lunghi ai piedi, si scivola nel parco che ospita le foche di Saimaa (una rarità, una delle due specie di foche d’acqua dolce, dal mantello grigio marmorizzato, sotto protezione). Le foche sono difficili da vedere in estate, dato il numero limitato; in febbraio, anche se scavano nella neve “nidi” per i cuccioli, sono ancora più invisibili. È meglio accontentarsi di un filmato. Si fa tappa sulla vicina isola di Linnansaari, per uno spuntino e si prosegue per Porosalmi, ventidue chilometri dopo.
Alla fine del “freddo”, una sauna ristoratrice
La “pista” attuale è molto bella per una giornata di escursione. Qui, tuttavia, i progetti, sono ancora più ambiziosi, visto anche il successo avuto dall’iniziativa avviata un paio di anni fa. Si pensa ad un percorso più lungo, verso Varkaus a nordovest e verso Savonlinna a sudest, cento chilometri da fare a tappe, con soste in villaggi diversi. Una traversata invernale, con i ritmi antichi del passo, seppure “scivolato”. Per ora si gusta la distesa piatta del lago, che in alcuni punti può ghiacciare “intrappolando le onde” e costringendo quindi a traversare togliendosi i pattini. Porosalmi (la “baia delle renne”, in antichità luogo sami) è il punto d’arrivo. Il villaggio di case a tronchi e case ad assi è disperso lungo la baia, tra betulle e abeti. Qui, al Lomakylä Järvisydän (ww.jarvisydan.com) si posano i pattini, ci si concede una birra appena spillata nel padiglione di neve e ghiaccio illuminato da candele e un pasto a buffet in attesa della cena al ristorante “medievale”, che propone, per esempio, salmone alla fiamma e agnello affumicato. Prima della cena, naturalmente, si fa la sauna.
Sedersi nella sauna, rilassare la pelle, assorbire il vapore e il silenzio dei “saunisti”.
E pensare se aveva ragione Bertold Brecht, quando diceva che i finlandesi sono gente che tace in due lingue.