Miramare, castello della sfortuna
Quanto al Castello di Miramare, beh, chi sta per descriverlo crede nell’immanenza del Fato (che se negativo prende il nome di Sfiga) eppertanto non può che fornirne un resoconto non ilare, per non dire un filino funereo. Eh si, perché Miramare (nido d’amore di breve durata per Massimiliano d’Asburgo, grande ammiraglio della imperiale Marina del fratello Francesco Giuseppe e per la di lui sposa Carlotta, in un quadro nel castello curiosamente dipinta in un costume brianzolo) non costituì soltanto una sorta di anticamera conducente alla tragedia messicana, lui fucilato a Queretaro, lei folle di dolore. No, non pago di aver alloggiato l’arciducale coppia
(e vi transitò pure la Sissi, già infelice sposa di Cecco Beppe eppoi pure lei morta accoppata da un anarchico nostrano) Miramare fu pure residenza ufficiale dello sventurato Duca d’Aosta (ramo cadetto dei Savoia, chissà se con loro incoronati sarebbe cambiata la storia del Belpaese, mah) abbandonato con scarse truppe nell’allora A.O.I. (Africa Orientale Italiana) e drammaticamente morto in prigionia. A ‘sto punto (sempre in tema di Sfiga) commenti il lettore se il Castello alle porte di Trieste (almeno) qualche dubbio non lo solleva. Né aiuta (a smentire che nei suoi saloni non maturarono tragiche Sfortune) una visita del medesimo.
Novara, il “destino” in un nome
Eccoci, ad esempio, entrare nella Sala “Novara”, così chiamata dal nome della fregata che portò Massimiliano in Messico verso il plotone di esecuzione di Benito Juarez.
E si ha un bel dire che se la carducciana Novara fu “fatal” per il futuro Belpaese,
per gli Austriaci, invece, rappresentò una grande vittoria (di lì il nome dato alla nave) sui Piemontesi; ma come poteva non finire disastrata una truppa al cui comando eravi un altro Grande Sfigato, quel Carlo Alberto, perenne sconfitto, che in tutta la sua vita mai riportò una vittoria, un successo che fosse uno? Se si parla di Storia, non è azzardato dire che Novara (mi spiace scriverlo, trattandosi di una città che ospitò la mia gioventù) un pò di Sfiga alle “Italiche Vicende” potrebbe averla portata.
Non si dimentichi infatti che proprio a Novara, il 10 aprile del 1500, Ludovico il Moro fu sconfitto e cuccato prigioniero dai Francesi di Luigi XII (complici quei “baloss” dei mercenari svizzeri che se l’erano svignata) eppertanto lo Stivale cadde in una plurima schiavitù (Franzosi, Spagnoli, Austriaci e chi più ne ha più ne metta) durata la bellezza di 360 anni.
Qui giunti e pure stanchi di sommare (Miramare + Novara + Massimiliano + Queretaro + Carlo Alberto + Carlotta) che onestamente non sono proprio il massimo dell’allegria, preferisco lasciare Trieste a un’altra, più allegra e “positiva” puntata (davvero l’ultima).