Nella mostra, poi, si tocca l’aspetto spigoloso dell’apparente contraddizione tra un approccio evolutivo scientifico e quello religioso che vede una forza intelligente a monte di tutti gli accadimenti evolutivi. Un video propone il dialogo tra uno scienziato laico evoluzionista e uno religioso evoluzionista. “Il ruolo dell’uomo nel mondo e nella natura fa partire dei ragionamenti che hanno a che vedere con la storia del pensiero scientifico, per cui nella scala della natura in cui noi ci poniamo, auto-rappresentandoci, al vertice, in realtà siamo un terminale qualsiasi in questa rete di rimandi infinita di specie”, osserva Lanzinger. “Tutti partecipano alla salute della biosfera e della biodiversità del nostro pianeta, questo ruolo, quindi, di responsabilità che ci siamo dati, la presunzione di superiorità di fatto diventa una sorta di filo rosso, una morale che ci porta a dire “il nostro compito, dal momento che possediamo le tecnologie e l’energia per controllare e possedere il mondo, si deve imporre con un comportamento etico nei confronti del pianeta”.
Un exhibit interattivo ideato da Fabrica (centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton) ci mostra la distribuzione nel tempo e nello spazio di esempi di violenza etnica e di genocidi del passato, mentre a ricordare il nostro distorto rapporto con la natura, vi è il filmato di Cisca Bogman “Run astore” sui rifiuti in plastica sulle spiagge, un cappello di castoro del XVII secolo che l’alta società inglese indossava su ordine di Carlo I d’Inghilterra, contribuendo alla distruzione della specie, e ancora testimonianze degli ecocidi moderni accanto all’esposizione di 10 serigrafie di Andy Warhol del 1983 sulle specie animali in estinzione, e a due exhibit artistici e interattivi – di Eva Sutton ed Enrico Tommaso De Paris – “Hybridis” e “Cromosoma” sulla manipolazione genetica cui guarda la società moderna.
“È un’esposizione che suscita quesiti e domande – specifica Lanzinger – ma soprattutto è un’esposizione immersiva, non solo perché si toccano gli oggetti ma anche perché mettiamo in gioco noi stessi, la viviamo con tutti i sensi grazie ad un allestimento animato da suoni, odori e postazioni interattive e visive, completo di supporti grafici e didattici. Inoltre, la mostra è costruita su più livelli di lettura in modo da essere accessibile a tutti. Può portare via un’ora come mezza giornata, dipende da quanto il visitatore decide – metaforicamente parlando – di portare via con sé.”
Per informazioni: www.mtsn.tn.it
tel 0461270311
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