Martedì 30 Aprile 2024 - Anno XXII

Il Turismo “commentato” nei Telegiornali: “ma mi faccia il piacere”! Una pena!

Ohibò, ma come? E perché? Possibile che se si parla di Turismo i nostrani mezzibusto dei Tiggì e i sedicenti esperti che intervengono a dire la loro non ne indovinino una, bofonchiano sentenze a capocchia, cadano sempre e regolarmente nel banale, nello scontato, nel pressappochismo, ricorrano ai soliti luoghi comuni e si concedano sempre toni trionfalistici (forse per compiacere il Potente di turno, una volta Prodi e una volta il Berlusca, un bel “tutti al mare” nel senso che “l’economia tira” e va là che vai bene?) dopodiché, sul tutto, usano pure toni drammatici, quando non occorrono proprio, e infine … Leggi tutto

Ohibò, ma come? E perché? Possibile che se si parla di Turismo i nostrani mezzibusto dei Tiggì e i sedicenti esperti che intervengono a dire la loro non ne indovinino una, bofonchiano sentenze a capocchia, cadano sempre e regolarmente nel banale, nello scontato, nel pressappochismo, ricorrano ai soliti luoghi comuni e si concedano sempre toni trionfalistici (forse per compiacere il Potente di turno, una volta Prodi e una volta il Berlusca, un bel “tutti al mare” nel senso che “l’economia tira” e va là che vai bene?) dopodiché, sul tutto, usano pure toni drammatici, quando non occorrono proprio, e infine ci aggiungono una bella spruzzata di “populismo”?
E invece è proprio così. Non ci credete? Eccone “quattro esempi quattro”.

1) Assoluta mancanza di fantasia; solito ricorso al banale, allo scontato

Aeroporto di Linate
Aeroporto di Linate

Basta ricordare le “cronache turistiche” in occasione delle Feste Comandate, i toni reboanti e nulladicenti culminanti con l’ormai tragica formuletta, la parolina magica che tutto spiega: “presi d’assalto”. Ormai non c’è posto, a Capodanno, Pasqua, Ferragosto (ovviamente) frequentato dalla gente, che non sia “preso d’assalto”: lo sono quindi gli aeroporti, le pizzerie e i cibi cotti, le stazioni ferroviarie e le loro toilettes, gli skilift (e vabbé, anche se si sta commentando l’esodo agostano) le autostrade (non parliamo poi dei caselli, loro, sì, presi d’assalto, dai rapinatori) gli imbarcaderi, i supermarket, le drogherie con vendita di “coloniali”, i musei e i mercati degli Oh Bej Oh Bej. Sarebbe troppo pretendere da un/una esperto/a di “viaggi & turismo” che capisse, una volta per tutte, che a Capodanno-Pasqua- Ferragosto (bene o male che vada l’economia di uno Stato: alla vigilia delle Feste erano “presi d’assalto” anche gli aeroporti delle capitali dei Paesi dell’Est Europa del Socialismo reale, i cui sudditi tiravano la cinghia) la gente “viaggia di più che nel resto dell’anno? Non ce la fanno proprio a capirla? E almeno a cambiare, una tantum, quel “preso d’assalto”?

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2) Penose sentenze; valutazioni e bilanci emessi sbrigativamente

Laddove si fa riferimento a semplici “boccate d’ossigeno”, piccole “riprese” che interrompono momentacci e crisi di qualche settore del Turismo (eppertanto, al massimo, possono servire a “tirar su le costine”, leggasi evitare il peggio, ma non risolvono certamente i problemi accumulati.
E invece no, per i (sedicenti) esperti del Turismo (e per i mezzibusto che danno loro la parola) i citati, parziali “brodini” sono tout court definiti “boom”, colpi di sedere che ti sistemano per una vita. Un esempio? Il “mundillo” dello Sci. Ha sofferto una stagione del menga, non ha nevicato, verso gennaio le aziende del settore stavano chiedendo lo “stato di calamità”, poi due  o tre giorni prima di Pasqua ha nevicato un filino, qualcuno è tornato a far la coda a qualche skilift e i mezzibusto cosa ti contano (ignorando che in aprile la stagione è praticamente finita e che, col primo caldo, a mezzogiorno si finisce di sciare perché la neve comincia a sciogliersi)?
Ti contano che è finalmente scoppiato il “Boom” del Turismo invernale (e vabbé, venti giorni dopo l’inizio della primavera); bofonchiano festanti che le stazioni sciistiche sono state “prese d’assalto”. Te pareva.

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