Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Bognanco, terme e turismo come un tempo

Sotto il passo del Sempione, anima e tradizioni un po’ lombardo-piemontesi e un po’ elvetiche, ecco una natura splendida e un antico luogo termale. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorarne le strutture per attrarre ospiti italiani e stranieri

Val Bognanco, il Pizzo Giezza
Val Bognanco, il Pizzo Giezza

“Gli spiriti meditativi hanno di che trovare conforto nell’alta quiete della valle boscosa; sola voce che contrasti il silenzio delle ore buone al pensiero, è lo scroscio della candida spumeggiante cascatella del Bogna: musica continua delle acque che discendono di balza in balza dalle alte e remote sorgenti”.
Così riportava un opuscolo promozionale quando il piccolo comune di Bognanco – a sette chilometri da Domodossola, noto per il suo stabilimento termale e per i numerosi alberghi – fungeva da luogo di cura e relax per migliaia di persone, ogni anno.
Oggi Bognanco conserva con discrezione il fascino di una località un tempo assai apprezzata e frequentata. Resa famosa dall’acqua delle sue terme, aveva anche grandi alberghi lussuosi che in seguito hanno chiuso i battenti; non sono tuttavia venuti meno segnali di apprezzamento per questo luogo, specie dai vicini svizzeri e francesi; sia per la  ricchezza naturalistica e per le iniziative culturali, sia per le interessanti proposte della cucina locale.

Acque minerali dalle Alpi Pennine e Lepontine

A destra l'entrata alle terme
A destra l’entrata alle terme

Attive fin dal 1863, le Terme di Bognanco vantano tre fonti distinte note per le loro differenti proprietà: Fonte Ausonia (medio minerale), Fonte San Lorenzo (minerale) e Fonte Gaudenziana (oligominerale). Le prime due acque, conosciute a livello nazionale, vengono imbottigliate a partire dal 1906 e possono fregiarsi di una delle prime autorizzazioni alla vendita (1923).  
Il primo stabilimento in Italia, completamente automatizzato per l’imbottigliamento, viene inaugurato nel 1928 proprio a Bognanco. Il centro acquista notorietà grazie all’avvocato Emilio Cavallini che trae giovamento dalla cura delle acque e inaugura quindi una “Kurhaus”, alla presenza di nomi illustri della politica e della medicina dell’epoca, tra i quali i senatori Porro e Verga, il prof. Paolo Mantegazza, senatore del Regno e numerosi primari medici milanesi e pavesi.
I fasti di quel passato risultano evidenti dall’imponente e maestosa struttura dell’Hotel Milano, oggi  in stato di abbandono, la cui costruzione precede gli anni della prima guerra mondiale.  
Il boom del turismo termale si registra negli anni Cinquanta grazie all’opera, nonché alla perseveranza, di Crescentino Rampone, emblematico esempio di “self-made-man”.  Sempre in quegli anni viene affidata la direzione sanitaria dello stabilimento al Professor Carlo Angela, docente presso l’Università degli Studi di Torino, nonché genitore del noto conduttore di “Quark” e divulgatore di scienza, Piero Angela.
Nel Cinquantaquattro entra in esercizio la funivia, oggi non più attiva, che collega Bognanco Fonti a San Lorenzo.

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Cascata Claudia
Cascata Claudia

A riprova dell’intensa e organizzata attività di promozione turistica che interessava questi luoghi è curioso leggere ciò che riporta il libro di Paolo Bologna, opera che risale agli anni Sessanta e che rappresenta, a tutt’oggi, una preziosa e stimolante fonte di informazioni: “A prezzi bloccati il turista può trascorrere otto giorni a Bognanco, ottenendo diverse prestazioni complementari: una visita medica, un viaggio in funivia a San Lorenzo, il libero accesso a cinema e campi da gioco. E prima di tornare a casa riceverà anche un omaggio-souvenir”. (da “Il Paese delle cento cascate”, guida-zibaldone per il turista, il curioso, il valligiano).
La stagione termale inizia a metà maggio e arriva sino ad ottobre; l’apertura degli alberghi è legata per lo più all’apertura del parco dove, al suo interno, l’impetuoso torrente Bogna forma la splendida cascata Claudia. Il parco ospita inoltre una piscina, nella quale ci si può immergere nell’acqua termale riscaldata ad una temperatura di 32 C°.

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