Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Se tutto va bene, siamo rovinati!

Alitalia: più degli aerei, vola (e cade) il titolo A ogni buon conto se il nostrano Turismo di Terra funziona maluccio, non è che quello aereo vada meglio. Vedi l’Alitalia, al cui proposito Piero Ostellino sul Corriere della Sera di domenica 15 aprile si domanda perché nessuno ha mai indagato sulle esistentissime e dimostrabili possibilità che il titolo AZ sia da mesi, se non anni, oggetto di aggiotaggio (e ha ragione: un giorno zompa su come un forsennato, il giorno dopo crolla, poi di nuovo su…). Cuntent? Se poi il discorso (sulla caduta verticale del Costume Nazionale ove non si … Leggi tutto

Alitalia: più degli aerei, vola (e cade) il titolo

A ogni buon conto se il nostrano Turismo di Terra funziona maluccio, non è che quello aereo vada meglio. Vedi l’Alitalia, al cui proposito Piero Ostellino sul Corriere della Sera di domenica 15 aprile si domanda perché nessuno ha mai indagato sulle esistentissime e dimostrabili possibilità che il titolo AZ sia da mesi, se non anni, oggetto di aggiotaggio (e ha ragione: un giorno zompa su come un forsennato, il giorno dopo crolla, poi di nuovo su…). Cuntent?
Se poi il discorso (sulla caduta verticale del Costume Nazionale ove non si intende il tanga o il bikini) sconfina dal Turismo al resto della Pòlis, allora ce n’è per tutti, tanto da potersi pensare che “Non C’è Più Religione” nonostante quanto segue.

Papamobile sprint

Papa Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI

Ottenute garanzie che il Papa visitante la Lomellina si sarebbe fermato per salutarle, alcune suore di Vigevano hanno interrotto la clausura e si sono piazzate davanti al convento in attesa di S.S. Ratzinger, la cui auto è si transitata ma non si è fermata se non più oltre, dopodiché il Pontefice non solo non ha ordinato una doverosa marcia indietro riparatrice, ma ha pure comandato un deciso “Tiremm Innanz”.
A quel punto alle povere deluse (dicono dopo uno sprint alla Berruti per raggiungere l’auto che fuggiva sgommando) non è restato che tornarsene in grazia di dio (così si usa dire) nella loro clausura e lì hanno appreso che il Limbo non c’è più, perché abolito – come a suo tempo il Ministero dell’Agricoltura, con la sola differenza che il Limbo non è stato abolito “per referendum” ma per Disposizioni Superiori – cosicché le religiose (e con loro il resto “della gente”) si saranno chieste che fine faranno i bimbi non battezzati: si vocifera di una “Waiting List” con successivo “upgrading” e salita in Cielo mediante elezioni Primarie.

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I misteriosi “conti” dell’italico stivale

C’è pertanto chi decolla (prima mercè il Limbo, adesso con le Primarie) e chi scende (succede in tutte le migliori famiglie, Agnelli esclusi) e in questo caso non può trattarsi (ma guarda che combinazione) che dei Conti Pubblici Italiani peggiorati di brutto, avendo l’Ecostat deciso che il Deficit/Pil è al 4,4% e il Debito Pubblico al 106,8% del Pil; eppertanto l’Italia è uno dei cinque Paesi europei con i peggiori indicatori. Un vero peccato, e così, in cotanta crisi, all’estensore di queste umili lamentele non resta che rinunciare a un viaggetto che pensava di pagarsi con la sua parte di Tesoretto promessagli da Prodi e Padova Sciòpa.
E’ comunque un vero peccato che il Belpaese si ritrovi nuovamente al verde (nonostante il Tesoretto) anche perché di soldi da buttar via tra costi per le intercettazioni e altre spese per la Giustizia ne occorrono davvero tanti. Un esempio? Si pensi solo che per decidere dove e quando giocare una partita di Calcio (Catania-Ascoli) ci sono di mezzo Due Tar, un Super-Tar regionale, il Governo, un Osservatorio e la Federcalcio. E in più (visto che la Turco vuole scaricarle sulla Saub) ci sono da pagare le spese cantieristiche per il naso della Santanchè e le nuove tette di Luxuria.

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