Tanti e differenti i “perché visitare le Asturie”. E si tratta delle più valide motivazioni che spingono un giramondo a intraprendere un viaggio intelligente. Perché si parla di natura, cultura, storia, arte, gastronomia, sport, mare, tradizioni.
Ma, intanto, dove (e “che cosa”) sono le Asturie?
Nel “profondo” nord della Spagna
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Nel nord ovest della Spagna, il Principato – e questa denominazione designa già qualcosa di nobile e diverso – delle Asturie, confina a nord con il Mar Cantabrico (Oceano Atlantico) a ovest con la Galizia, a est con la Cantabria e a sud con la Castilla y Leòn, per una superficie di circa diecimila e seicento chilometri quadrati (come l’Abruzzo) e con circa un milione e centomila abitanti.
La differente morfologia della regione (quasi trecentocinquanta chilometri di coste marine, una verde pianura e le montagne della Cordillera Cantabrica, che raggiungono i duemila e cinquecento metri d’altitudine) garantisce una estrema varietà di paesaggi. Siamo nella cosiddetta “Spagna svizzera” e la vegetazione – in un clima mai troppo freddo – offre palme e conifere tra bucolici paesaggi di mandrie (gran parte del latte spagnolo proviene dalle Asturie) in un riposante mare di verde (notevoli i pascoli sotto i Picos de Europa, Parco Nazionale).
A sua volta il pescoso Mar Cantabrico presenta panorami di belle spiagge sabbiose interrotte da rocce e faraglioni, lungo coste frastagliate ospitanti interessanti località e porti variopinti (Gijòn, Avilès, Luarca, Cudillero, Ribadesella, Llanes).
Da qui partì la Reconquista contro i Moros
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La storia del Principato spiega la “differenza” delle Asturie dalle altre regioni, soprattutto dal punto di vista culturale e delle tradizioni. Le Asturie furono l’unico lembo della penisola iberica non occupato dai musulmani (“solo le Asturie sono la Spagna, il resto è tutto terra conquistata”, vantano i suoi abitanti) e qui ebbe inizio la Reconquista che liberò la Spagna (per la precisione con la battaglia – per dovere di cronaca meglio dire una scaramuccia, ma la storia, si sa, talvolta eccede – di Covadonga, vittoria ricordata con l’erezione di una basilica in onore della Patrona, La Santina).
L’arte e l’architettura offrono monumenti unici e costruzioni tipiche: il Preromanico di Santa Maria del Naranco (Patrimonio dell’Umanità), il Gotico della Cattedrale e il Rinascimento dell’Hospicio di Oviedo. Nei centri minori e nella campagna si ammirano le Casonas – robuste costruzioni coloniche – e le residenze degli Indianos (gli emigrati che al ritorno si concedevano comode e talvolta vistose dimore con i risparmi accumulati con il duro lavoro in America).
Un premio di prestigio, personaggi famosi, sport e cucina
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Nelle Asturie la cultura è sinonimo del “Premio Principe delle Asturie”, una istituzione che in soli venticinque anni ha conquistato enorme importanza (Montanelli e Magris i più recenti vincitori italiani premiati dal principe Felipe nell’elegante scenario del teatro Campomayor di Oviedo).
Questo Premio ha dato ulteriore lustro e notorietà alla capitale asturiana (come un racconto di fate, con un principe e il resto, definì la città Woody Allen, Premio de las Artes 2002) attualmente ancor più famosa perché città natale della Princesa de Asturias, Doña Letizia e del Campione del Mondo 2006 di Formula Uno Fernando Alonso.
Lo sport all’aria libera spazia dalla pesca (trota, salmone) all’alpinismo; dal trekking alle discese in canoa (famosa quella sul fiume Sella). La fauna autoctona vanta i robusti cavalli Asturcones.
La cucina asturiana è tipicamente “de producto”, semplicemente basata su quanto offrono una terra generosa e un mare pescoso: arcinote la “fabada” (fagioli con vari derivati del maiale), le “habes” (fagioli con “almejas”,vongole); il “Pixìn” (coda di rospo-rana pescatrice); il “queso” (formaggio Cabrales).
Ulteriore diversità asturiana, vino regionale, la Sidra, mosto fermentato delle mele locali (curioso il modo di versarla e di berla).
Terra di cornamuse e tradizioni celtiche
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Le tradizioni risentono e risaltano le origine celtiche del Principato (a Avilès un Festival Interceltico). Tra le più simpatiche e divertenti, la cornamusa (gaita(, uno strumento musicale che nessuno si aspetta di udire visitando la Spagna. Frequenti le Fiestas in estate, esaltate dai ricchi costumi multicolori.
E queste sono soltanto le prime risposte alla domanda: perché visitare le Asturie? Ma quando andare a visitarle?
Premesso che il periodo migliore va da aprile a ottobre, il Principato delle Asturie può essere visitato in tutte le stagioni, grazie a un clima – non freddo in inverno – temperato dalle acque del Mar Cantabrico. Un viaggio in estate è particolarmente indicato per chi soffre il caldo del clima continentale e cerca il fresco delle brezze marine (con possibilità di soggiorni balneari stante la temperatura dell’acqua non così fredda come si crede).
In aereo le Asturie (aeroporto “Asturias” tra Oviedo e Gijòn) sono collegate all’Italia da voli Iberia via Barcellona o Madrid. In auto sono raggiungibili in autostrada e “autovias”, via Francia, San Sebastiàn, Bilbao e Santander (o via Barcellona, Saragozza, Pamplona, San Sebastiàn).