Che cosa bisogna fare prima di praticare uno sport su neve non battuta?
Prima di tutto, la gita si prepara in anticipo, nel corso della settimana per il week end, controllando le condizioni della montagna, l’itinerario, la mappa. Il bollettino valanghe, disponibile via Internet per tutto l’arco alpino, si controlla tutti i giorni, da lunedì sino al giorno precedente la partenza. I più pratici si muovono con accortezza anche quando il livello di pericolo è il 3, definito “marcato”. Bisogna poi verificare in loco le condizioni della neve e si deve avere la disponibilità a rinunciare, o a tornare indietro prima della vetta, se si valuta un rischio eccessivo
Come deve muoversi un escursionista poco esperto che voglia comunque vivere una bella avventura sulla neve?
Le guide alpine e gli esperti del Cai sono sempre disponibili a fare da accompagnatori. Il consiglio, per tutti, è chiedere aiuto a chi ha una maggiore pratica; peraltro, anche se siamo in compagnia di un amico, un veterano che è stato più volte in montagna, non dimentichiamoci di mantenere un certo spirito critico e di non “fidarci alla cieca”. Cercare, sempre, di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sul percorso che vogliamo intraprendere è un buon metodo. Anche per una semplice passeggiata sulle racchette da neve il Cai, la Proloco, l’ufficio informazioni turistico possono suggerire l’itinerario più sicuro.
Quanto sono rischiosi, oggi, gli sport invernali?
Vorrei ricordare che la montagna non è un parco giochi, dove si possono provare emozioni forti e, al tempo stesso, la certezza di stare al sicuro. È invece il luogo del wilderness, dove è l’uomo a dover sottostare alle leggi della natura, che impongono rispetto e umiltà. Un margine di rischio ci sarà sempre, quindi, ma dobbiamo sapere che questo margine si amplifica se non si ha una cultura di base.