Lunedì 29 Aprile 2024 - Anno XXII

Osvaldo Licini artista glocal

Attento alle avanguardie internazionali eppure così legato alla sua provincia, il pittore marchigiano, a 50 anni dalla morte, viene riproposto in due mostre: ad Ascoli Piceno e a Monte Vidon Corrado

Angelo ribelle rosso
Angelo ribelle rosso

Osvaldo Licini glocal, global e locale insieme: così viene ripensato il pittore marchigiano a cinquant’anni dalla morte, avvenuta l’11 ottobre del 1958 e occasione per due mostre commemorative ad Ascoli Piceno e Monte Vidon Corrado. All’artista, a cavallo tra le avanguardie della prima metà del Novecento dalla pittura del vero sino all’astrattismo, un ampio programma di iniziative sul territorio rende omaggio per tutto il 2008, in quello che è stato chiamato “anno liciniano”.
Ascoli Piceno ospita la monografica “Osvaldo Licini. Dalle Marche all’Europa” nel polo culturale di Sant’Agostino, dal 18 aprile. Lo stesso giorno aprirà a Monte Vidon Corrado, il paese natale di Licini, la rassegna “Osvaldo Licini da Monte Vidon Corrado: paesaggio e dimora dipinti e disegni”, nel centro studi Osvaldo Licini. Ad Ascoli saranno raccolte circa cento opere: oltre a quelle della galleria Licini, anche dipinti di raccolte pubbliche del Nord Italia, del centro Georges Pompidou di Parigi e di alcune collezioni private. Monte Vidon Corrado privilegia i lavori del primo Licini, testimonianze fotografiche e documenti mentre la stessa abitazione dell’artista sarà aperta alle visite. 

Donna alla finestra
Donna alla finestra

“Osvaldo Licini aveva capito che la provincia è uno stato d’animo, non un luogo”, ha detto Elena Pontiggia, tra i curatori della mostra insieme a Stefano Papetti e Enrica Torelli Landini. Licini non trascurò infatti il diretto contatto con i fermenti più innovativi dell’arte contemporanea che conobbe a Bologna – con l’incontro con Giorgio Morandi – e a Parigi. Se però dal 1926 l’artista si stabilì a Monde Vidon Corrado “il respiro della sua opera fu internazionale”, aggiunge Pontiggia, e lo portò a un percorso pittorico personale.
“Lo abbiamo definito errante, erotico, eretico, perché Licini era un pittore molto attento al colore e alla dimensione del corpo”, dice Pontiggia. In mostra, allora, le opere di paesaggio, naturale e umano, della prima fase dell’artista e i disegni; ma ci sono anche le nature morte, le tele popolate da colori vivaci, immagini archetipe e figure fantastiche, che fanno pensare a Paul Klee e, per i meccanismi di evocazione e la libertà espressiva, a Rimbaud o Baudelaire. Licini giunge poi all’astrattismo ed espone nel 1935 con il gruppo milanese Il Milione e lavora, negli ultimi anni, alle serie delle Amalasunte e gli Angeli Ribelli.
L’anno liciniano varcherà i confini della mostra d’arte con il parco pittorico piceno, previsto nei borghi di Falerone, Massa Fermana, Montappone e Servigiliano. Il parco esporrà oggetti d’epoca, fotografie, lettere e diari e proporrà anche prodotti enogastronomici. Se il turismo, in Italia, continua a misurarsi sulla buona tavola anche la commemorazione di un pittore proporrà appuntamenti al ristorante: con menu “liciniani”, in ricordo dei gusti dello stesso artista o secondo un’ispirazione ancora più creativa. I piatti avranno infatti i colori ricorrenti nelle opere del pittore.  

Osvaldo Licini. Dalle Marche all’Europa
Ascoli Piceno, polo Culturale di Sant’Agostino,
Osvaldo Licini da Monte Vidon Corrado: paesaggio e dimora dipinti e disegni”,
Monte Vidon Corrado, centro studi Osvaldo Licini.
Dal 18 aprile al 4 novembre 2008
Per informazioni: 0736/277552

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