Una stagione “altalenante” per il 2007, previsioni di spesa ancora basse per i primi mesi del 2008 e una buona boccata d’ossigeno proveniente dai visitatori stranieri. Il quadro dipinto da Isnart, Istituto nazionale ricerche turistiche e UnionCamere per il mercato dei viaggi in Italia risulta a luci e ombre, con dati positivi ma non di grande entusiasmo.
L’ultima indagine Isnart, presentata nel corso della Bit di Milano pochi giorni fa, ha rilevato 59,6 milioni di partenze degli italiani nel 2007. I mesi da luglio a settembre, cartina al tornasole per valutare l’andamento del mercato perché stagione privilegiata per le vacanze, hanno visto partire circa 26 milioni di persone, contro i 31,6 dell’anno prima. Le prime stime sul 2008 indicano, per 12 milioni di italiani, l’intenzione di andare in vacanza tra gennaio e marzo ma, rispetto all’anno prima, diminuisce la quota di chi è sicuro di intraprendere il viaggio, circa 5 milioni.
Se la ricerca evidenzia segnali di criticità per il turismo italiano, conforta invece sul ritorno dei viaggiatori stranieri: Il Belpaese recupera le posizioni perdute dal 2000 e si riconferma meta molto amata da tedeschi, francesi e britannici. Secondo il 56,4 per cento dei tour operator europei – il campione è di 2500 – nel 2008 la sola domanda di turismo organizzato sarà stabile, ma già il 37,4 per cento prevede un aumento delle richieste. Crescono anche i pacchetti di viaggio degli statunitensi e il 48,8 per cento dei tour operator – su un totale di 275 – stima un ulteriore aumento per l’anno in corso. I ricavi del turismo internazionale per il 2007 sono positivi, con 24,6 miliardi di euro di consumi diretti che, se confrontati con i valori delle esportazioni industriali, valgono il 7,5 per cento. Il totale dei consumi turistici diretti giunge a 60 miliardi di euro.
Le differenze tra mercato italiano ed estero emergono anche nelle scelte di destinazioni e proposte di svago. Per i nostri connazionali, nel 47,5 per cento dei casi, la vacanza si trascorre al mare e, in numeri più ridotti, nelle città d’arte e in montagna. Se invece si parte per l’estero è l’interesse culturale il primo obiettivo, ma seguito a brevissima distanza dal turismo balneare. Le regioni più amate dagli italiani restano Toscana, Sicilia, Emilia Romagna e ancora Lazio, Sardegna e Veneto. Sull’estero è la Spagna a sopravanzare di molto le altre destinazioni; poco dopo, Francia e Corsica e Grecia, mentre in buona posizione sono anche i viaggi verso Stati Uniti e Africa.
Gli stranieri che giungono in Italia si mostrano in gran parte interessati alle visite culturali se si tratta di spagnoli, giapponesi, statunitensi, mentre si dividono tra musei e spiagge francesi, inglesi e tedeschi. Nei giudizi espressi sui servizi, però, ai primi posti viene segnalata la qualità del mangiare e del bere mentre l’offerta culturale registra gradimenti minori. I punti deboli sono inquinamento e rispetto ambientale, traffico, costo dei trasporti.
Tra le voci segnalate da Isnart è interessante il dato sul canale Internet: il 34 per cento dei consumatori organizzano sul web la propria vacanza, con una maggiore incidenza nel quarto trimestre 2007, ma se si guarda alle abitudini degli italiani la quota scende al 15. L’utilizzo della rete cresce, nel nostro paese, nella preparazione di un viaggio all’estero, con punte del 29,3 per cento, portandosi in competizione con il primo posto, 32 per cento, ottenuto dalle agenzie di viaggio.