Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Vedute italiane: Bassano del Grappa

Documento di nascita: anno 998. Un ponte leggendario a cavallo di un fiume che scende da montagne che hanno visto scorrere la storia. Piazze raccolte, case e palazzi dalle facciate affrescate, un nome di origine romana

Il castello degli Ezzelini

Il Castello (Foto: Consorzio Vicenza)
Il Castello (Foto: Consorzio Vicenza)

Città murata, Bassano conserva scarse tracce del suo Castello Superiore, esistente almeno dal 1275 ma presumibilmente di origine anteriore, detto degli Ezzelini (da Romano) grande famiglia legata dell’imperatore Federico II, che ebbe una parte significativa nella costruzione dell’opera muraria. Venne eretto in posizione strategica sul colle di Santa Maria, dominante sul Brenta, intorno alla pieve di Santa Maria, documentata nel 998 e più volte rimaneggiata. Non molto, ma suggestivo, quanto rimane affacciato su piazza Terraglio. Per accedere alla triangolare cinta muraria si passa sotto il grande arco delle Campanelle: si incontrano le torri Bolzonella e di Ser Ivano, si percorre lo spalto largo circa sei metri definito da due cortine murarie: quella più esterna in ciottoli di fiume, alta tre metri e spessa uno e mezzo, probabilmente della fine del XII secolo, realizzata per proteggere la chiesa, la più interna trecentesca, alta otto metri e spessa due, in mattoni e sassi.
Si raggiunge la torre nord, che controllava l’imbocco del canale del Brenta, dove si trova la pregevole Biblioteca dell’antica pieve di Santa Maria. D’estate, percorso lo scenografico cammino lungo le mura illuminate, nel Cortile dell’Ortazzo si assiste a spettacoli dell’Operaestate Festival Veneto, una delle più affermate manifestazioni estive della regione che porta anche a Bassano opere liriche, balletti, concerti, teatro, cinema d’autore, spettacoli per bambini.

La piazza della Libertà

Bassano vista dall'alto (Foto: Consorzio Vicenza)
Bassano vista dall’alto (Foto: Consorzio Vicenza)

Un sistema di piazze in successione, la maggiore dedicata alla Libertà. Chiamata un tempo piazza dei Signori in quanto vi si tenevano le manifestazioni ufficiali, oggi cuore cittadino dove convergono le principali vie del centro: a nord la quattrocentesca (di origine) Loggia del Comune, con tracce degli affreschi che la ricoprivano; accanto il palazzo del Municipio, a sud la chiesa di San Giovanni Battista di aspetto settecentesco. Sul fronte nord prospettano anche le case Remondini, dei secoli XVI-XVIII, a portici, che ospitavano le abitazioni e i laboratori della tipografia fondata da Giovanni Antonio Remondini, che fu una delle più importanti nell’Europa del Settecento. Adiacente a piazza della Libertà, piazza Garibaldi, l’antica piazza delle Erbe che ospitò per secoli il mercato degli ortaggi, dominata a nord dalla Torre civica, eretta presumibilmente agli inizi del Trecento, alta quarantadue metri e sede del Museo della storia della città, con mappe e fotografie storiche e, alla sommità, grandiose sia la campana sia la vista sulla città e sul Brenta. Al centro della piazza la fontana Bonaguro, a sud la chiesa romanico-gotica di San Francesco della fine del Duecento, che è il più importante monumento religioso urbano e accoglie negli spazi dell’ex convento il Museo civico.
Infine, piazzotto Monte Vecchio, già fulcro della città medievale, che deriva il nome dal palazzotto del Monte di Pietà, di fine secolo XV, cinto da edifici quattrocenteschi.

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Il monte Grappa

Monte Grappa (Foto: Consorzio Vicenza)
Monte Grappa (Foto: Consorzio Vicenza)

Monumento nazionale sopra i 1700 metri, il massiccio calcareo del Grappa si impone sulla pianura elevandosi fino ai 1775 metri a nord-est di Bassano, compreso tra il fiume Brenta e il Piave. Fronte di guerra che svolse una funzione cruciale nell’ultimo anno del primo conflitto mondiale (in città, nel neogotico Tempio Ossario in piazzale Cadorna, le spoglie di oltre seimila caduti della Grande Guerra) facendo per questo mutare nome alla città che assunse quello attuale nel 1928, il monte Grappa fu anche fulcro della lotta partigiana nel biennio conclusivo della seconda guerra mondiale, che valse a Bassano la Medaglia d’oro al valor militare (il 9 ottobre 1946).
Sulla montagna alla quale la città è legatissima, si svolse il tragico rastrellamento del 20-23 settembre 1944, culminato in esecuzioni di massa e nell’impiccagione di trentun partigiani agli alberi della via Santa Maria delle Grazie, da allora denominata viale dei Martiri. Da vedere alla sommità del monte il monumentale Sacrario Militare con i resti dei 12.615 caduti italiani della Grande Guerra, dei quali oltre diecimila ignoti (e la tomba del generale Gaetano Giardino, il cui monumento commemorativo si trova in città sul viale delle Fosse) il vicino sacrario austro-ungarico e la Galleria Vittorio Emanuele III, massiccia struttura di ingegneria militare scavata nel 1917-18 sotto la vetta, con uno sviluppo di oltre cinque chilometri, parzialmente visitabile. Memorabile il panorama dall’alto del monte Grappa, dalle cui pendici oggi ci si cimenta in parapendio.

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