Martedì 14 Maggio 2024 - Anno XXII

Novecento italiano

Prorogata fino al 22 giugno la mostra milanese dedicata a un Mario Sironi maturo, degli anni ’40 e ’50. A Parma, apre il 3 maggio la rassegna su Schifano, uno degli interpreti italiani della pop art

Mario Sironi, Composizione, 1957, olio su tela, 90x100 cm, collezione privata
Mario Sironi, Composizione, 1957, olio su tela, 90×100 cm, collezione privata

Sironi a Milano, Schifano a Parma. Due proposte espositive si rincorrono per le prossime settimane aprendo una nuova finestra sui grandi nomi dell’arte contemporanea italiana. La mostra sugli ultimi anni di Mario Sironi a palazzo delle Stelline a Milano è stata prorogata fino al 22 giugno, mentre inizia sabato 3 l’esposizione su Schifano.
“Mario Sironi. Gli anni ’40 e ‘50. Dal crollo dell’ideologia agli anni dell’apocalisse” presenta alla sala del collezionista del palazzo delle Stelline, nello storico corso Magenta, un corpus di cinquanta opere. Sono i dipinti di un Sironi disincantato, colpito dalla morte prematura della figlia, suicida a 18 anni, deluso dagli ultimi avvenimenti nazionali, il conflitto mondiale, il dopoguerra, il naufragio dell’ideologia fascista in cui l’artista aveva creduto dagli anni Venti. La pittura futurista, metafisica poi, monumentale, lascia il passo a paesaggi e colori cupi, uomini murati nella pietra, sagome immobilizzate. Di questo Sironi, non conosciuto da tutti, le curatrici Claudia Gian Ferrari ed Elena Pontiggia scelgono tele provenienti da collezioni pubbliche e private, tra cui la Pinacoteca di Brera e le Civiche Raccolte d’Arte di Milano, il Mart di Trento e Rovereto, i Musei Vaticani di Roma, la Pinacoteca Comunale di Forlì, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, il Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.

Mario Schifano, polaroid serie 'Ritratto' '73-'79
Mario Schifano, polaroid serie ‘Ritratto’ ’73-’79

Aperta fino al 22 giugno l’esposizione che palazzo Pigorini, a Parma, dedica al lavoro di Mario Schifano, dal ’62 al ‘70. Schifano, scomparso nel ’98, tra gli artisti italiani che hanno studiato e interpretato la lezione della pop art americana, viene presentato in un’esposizione di quattordici dipinti e circa trecento scatti fotografici. Arturo Carlo Quintavalle, curatore, ha scelto i quadri realizzati dal 1962 al 1967, cento polaroid e oltre duecento fotografie del viaggio compiuto dall’artista negli Stati Uniti nel 1970.
Schifano aveva intenzione di realizzare un film sul soggetto “America”, un programma poi non avviato. Le immagini in mostra rendono conto dello studio per un racconto di paesaggi, tutt’altro che descrittivo: paesaggi “anemici”, così li definiva l’autore, privi di una dimensione naturalistica e al tempo stesso incompiuti, aperti alle interprestazioni di chi li guarda.
La mostra è organizzata dall’Agenzia agli eventi culturali speciali in collaborazione con lo Csac, Centro studi archivi e della comunicazione dell’Università di Parma. “Questa mostra”, ha dichiarato Luca Sommi, responsabile dell’Agenzia, “costituisce la prima iniziativa di un progetto ambizioso: insieme allo Csac, vogliamo fare di Parma un importante punto di riferimento, a livello internazionale, sull’arte contemporanea”.

LEGGI ANCHE  Lo spettacolo di Annibale tra i ghiacci

SIRONI. GLI ANNI ’40 E ‘50
Dal crollo dell’ideologia agli anni dell’Apocalisse
Milano, Fondazione Stelline, corso Magenta 61, fino al 22 giugno
Orario: da martedì a domenica, 10 – 20
Per informazioni: tel 02 45462411; www.stelline.it

“Mario Schifano – America anemica”
Parma, palazzo Pigorini, dal 3 maggio al 22 giugno
Orario: da martedì a domenica 10-19.30
Aperture straordinarie:: 5-6-7-8-17 maggio, 10- 24.
Per informazioni: tel 0521 218338.

Condividi sui social: