Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Fiordalisi e ginestre colorano Città della Pieve

Il 21 e il 22 giugno un lungo tappeto floreale profumerà la cittadina umbra dove nacque il Perugino. I contradaioli del Terziere Casalino stanno per mettersi al lavoro per disegnare la via del centro e ricamarla di petali. Pensando già al palio di agosto

Il tappeto floreale (foto: Barbara Caricchi)
Il tappeto floreale (foto: Barbara Caricchi)

Trecentocinquanta metri di tappeto intessuto di essenze spontanee e fiori come le ginestre, i fiordalisi, le rose per colorare come un mosaico Corso Vannucci, la via principale di Città della Pieve.
C’è gran fermento in questi giorni nel paesino umbro che ha dato i natali al celebre pittore cinquecentesco Pietro Vannucci detto il “Perugino”. Il 21 e il 22 giugno si festeggerà la 42esima edizione dell’Infiorata, la manifestazione che i contradaioli del Terziere Casalino dedicano al loro patrono San Luigi Gonzaga.
Un appuntamento che dà inizio all’estate pievese e i cui preparativi fervono già da diversi mesi, come ci racconta Barbara Caricchi, contradaiola della prima ora di Città della Pieve. Barbara vive a Torino ma torna puntualmente a casa per dare una mano ai suoi operosi e volontari compagni di contrada. Un lungo lavoro, ci dice, “si studiano i temi, si mettono a punto i bozzetti e si preparano gli spolveri, cioè gli schemi dei disegni da riprodurre sulla pietra serena della via centrale del paese”.

Il sabato del villaggio tra cesti di petali passati di mano in mano

I cestelli di fiori (foto: Barbara Caricchi)
I cestelli di fiori (foto: Barbara Caricchi)

I contradaioli si dedicano alla semina e alla raccolta dei fiori nei vari periodi dell’anno. I boccioli e i petali vengono stoccati e preparati; i petali si separano e si triturano. “Straordinari – sottolinea Barbara – i semini del bietolone selvatico raccolti a diversi stadi di maturazione per avere tutta una varietà cromatica che va dal verde al color bruciato e all’ocra, dal rossiccio fino ad arrivare quasi al nero”.
La domenica prima dell’Infiorata si procede alla realizzazione dei disegni sulla via e il sabato notte giovani e meno giovani distesi o accovacciati sul lastricato compongono i sei tappeti floreali, uno per ogni contrada. Un’operazione che prosegue per tutta la nottata in un turbinio di cesti e fiori passati di mano in mano e bagnati dagli addetti alle pompe dell’acqua. La sottile nebbiolina umida è utile per appesantire e non far volare i petali più leggeri.
Si prosegue così instancabilmente fino alle prime ore della domenica mattina, giorno della festa e del meritato riposo allietato dai concerti e dagli spettacoli musicali che si svolgono lungo la via centrale del paese.

LEGGI ANCHE  Marzo chiama, Recoaro risponde

Il Libro della Genesi rivive nei disegni floreali

(foto: Barbara Caricchi)
(foto: Barbara Caricchi)

Ogni anno, ricorda Barbara, si sceglie e si sviluppa un tema diverso. L’anno scorso i disegni dell’Infiorata erano ispirati ai canti della Divina Commedia, per la nuova edizione il tema è tratto invece dal Libro della Genesi; i disegni sono ispirati alle opere del pittore Antonio Marroni, mentre la parte decorativa è a cura di Andrea Bittarello.
I tappeti sono poi arricchiti da motivi a grottesca tipici degli ornati del Perugino e non manca, aggiunge Barbara, anche “l’impronta moderna e contemporanea, come le rappresentazioni astratte”.
Una settimana prima dell’Infiorata inizia la Sagra delle lumache e sarà in funzione la Taverna del Barbacane, all’aperto, sotto la Torre del Vescovo, dove si potranno gustare i piatti tipici della cucina umbra e toscana: dal cinghiale al dragoncello alle carni cotte alla griglia fino ai pici (spaghettoni fatti a mano che a Città della Pieve sono chiamati “umbrichelli” e sono conditi con sughi di carne o all’amatriciana).

Condividi sui social: