Sabato 23 Novembre 2024 - Anno XXII

Finalmente Matilde di Canossa

Due mostre, a Mantova e a San Benedetto Po, ricordano la contessa che nel 1077 fu mediatrice per l’incontro tra l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII. Esposti affreschi, codici, scettri e corone. E il trono imperiale di Goslar

Abbazia di Polirone, il chiostro
Abbazia di Polirone, il chiostro

Si avvicina la data di inaugurazione della doppia mostra dedicata a Matilde di Canossa, a Mantova e a San Benedetto Po. Le rassegne si terranno dal 31 agosto sino a gennaio 2009 nel monastero restaurato di Polirone e, nella città del Mincio, alla casa del Mantegna. Annunciate e attese da tempo, chiudono le celebrazioni per il millenario dell’abbazia di San Benedetto iniziate l’anno scorso, quando, in maggio, lo storico edificio, che fu residenza di Matilde e ospitò anche la sua tomba, venne riconsegnato al pubblico dopo i lavori di restauro.
Alla contessa, tanto importante per San Benedetto Po e per l’Europa medievale, il territorio mantovano ha scelto di prestare una grande attenzione: motivo di rievocazione storica e occasione di promozione turistica.
Matilde è conosciuta soprattutto per l’opera di mediazione che portò, nel 1077, all’incontro nel castello di Canossa tra l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII. Questa fama torna, con le due mostre, a calarsi nella cornice del mantovano: l’abbazia di Polirone era stata fondata dal nonno di Matilde e fu l’ultima dimora della contessa fino alla sua morte. 

S.Benedetto Po: manoscritti, dipinti, sculture

Enrico IV invoca l’abate di Cluny e Matilde perché intervengano in suo favore presso Gregorio VII a Canossa. Biblioteca Apostolica Vaticana
Enrico IV invoca l’abate di Cluny e Matilde perché intervengano in suo favore presso Gregorio VII a Canossa. Biblioteca Apostolica Vaticana

Il monastero benedettino ospita la rassegna nel refettorio grande, 500 metri quadrati già aperti alle visite e interessanti per l’affresco attribuito al Correggio e l’Ultima Cena di Girolamo Bonsignori.
Da fine agosto saranno esposti documenti autentici di Matilde e i manoscritti dello Scriptorium dell’abbazia. Sculture, opere di artigianato e dipinti completano l’excursus: tra gli altri, i Mesi romanici, di scuola wiligelmica, la statua di San Benedetto con la Regola, il candelabro romanico di Polirone. Il volto della contessa viene ricordato dalla testina di Matilde a mosaico e dall’opera di Orazio Farinati.
Al centro della sala, le mappe del territorio mantovano nell’Alto Medioevo e il percorso del Po nei disegni dell’Archivio di Stato di Mantova. Interessanti i documenti che riguardano il monastero: dalla mappa dell’abbazia alle testimonianze del lavoro dei monaci per il controllo delle acque, ma anche la Statua lignea di San Simeone e San Benedetto, del Piantavigna, il Calendario Polironiano del secolo XII.
Tornano a San Benedetto, per la prima volta dopo il sequestro dovuto alla soppressione napoleonica, quattro dipinti del Cinquecento: la Caduta di Saulo, di Lattanzio Gambara; la Deposizione dalla croce del Bacchiacca; una Madonna col bambino di Paolo Farinati, e la Madonna col bambino e i santi Mauro e Placido di Teodoro Ghisi.

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Mantova: Matilde, il papato, l’impero

Anonimo, Ritratto di Mathildis Atestina, acquaforte e bulino, sec. XVI
Anonimo, Ritratto di Mathildis Atestina, acquaforte e bulino, sec. XVI

Se a Polirone il focus sembra concentrarsi sulla storia dell’abbazia, a Mantova la mostra tratta il rapporto tra Matilde di Canossa, il papato e l’impero.
Le prime sezioni guardano ai reperti del territorio mantovano in età romana e medievale: resti di imbarcazioni, attrezzi da lavoro, vasi, oggetti di uso quotidiano. Si passa poi a troni, scettri, corone, manti, casule, sigilli, reliquiari, simbolo del potere imperiale: preziosi soprattutto i manufatti in avorio, gli ori, le miniature, ma ci sono anche codici, trattati e testi liturgici, sigilli. Parlano del potere della Chiesa paramenti sacri, croci, oggetti liturgici, sculture, bassorilievi e mosaici.
Viene dall’abbazia di Cluny un prestito importante: la tomba di Hugues de Semur, il portale e il jubé,  l’elemento che separava il coro dei monaci dallo spazio riservato ai fedeli nella grande chiesa abbaziale.
Gli esemplari servono a raccontare una storia nella storia: quella dell’ordine benedettino e del ruolo stesso del monastero di Polirone, in stretto contatto con diverse abbazie del NordItalia, forte del patrimonio accumulato grazie alle donazioni. Matilde torna rappresentata da codici, disegni e dipinti dei periodi successivi.
Le opere in mostra vengono da musei e istituzioni locali ma si segnalano reperti dalle raccolte del Vaticano e, tra i prestiti stranieri, il trono imperiale in ferro battuto di Goslar, in Bassa Sassonia.

L’abbazia di Matilde. Arte e storia in un grande monastero dell’Europa Benedettina (1007-2007).
San Benedetto Po, dal 31 agosto all’11 gennaio 2009
Orari: da martedì a domenica 9.30-12.30 e 14.30-17.30
Per informazioni: 0376 623025
comitato.gestione@millenariopolironiano.it


Matilde di Canossa, il Papato, l’Impero
Mantova, Casa del Mantegna, dal 31 agosto all’11 gennaio 2009
Orari: da martedì a domenica 10-18
Per informazioni: 199 199 111, www.mostramatildedicanossa.it

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