C’è anche tanta Italia nel successo della Ferrovia retica che è stata proclamata patrimonio dell’Umanità Unesco. Il riconoscimento è per le tratte del Bernina, da Tirano a St. Moritz e dell’Albula, da St. Moritz fino a Thusis.
Il tracciato del Bernina arriva in Valtellina e passa lungo quella zona di confine del Canton Grigioni dove si parla italiano e i rapporti culturali ed economici sono sempre stati strettissimi. Inoltre gran parte delle maestranze che costruirono le linee erano di origine valtellinese o comasca, in quell’epoca, poco più di 100 anni fa, quando anche noi eravamo povera gente costretta a emigrare.
La ferrovia delle meraviglie tra viadotti ad anello e gallerie elicoidali
La linea del Bernina è la più ripida al mondo ad aderenza naturale e scartamento metrico. Per i non esperti di cose ferroviarie l’aderenza naturale esclude l’impiego di cremagliere o altri mezzi per arrampicarsi sulle rampe e lo scartamento metrico è la distanza tra i due binari, per l’appunto di 1 metro.
Pochi chilometri dopo il confine si trova il viadotto circolare di Brusio, unico al mondo, dove il trenino rosso percorre un anello di 360° per superare un dislivello di 25 metri. Se quello è il capolavoro tecnico, tutto il panorama è un susseguirsi di meraviglie, specialmente quando si comincia a salire in alta montagna, dopo Poschiavo, con uno zig-zag tra i boschi di larici, oppure quando si scavalla il passo del Bernina con un paesaggio aspro e spoglio. La tratta dell’Albula ha il suo clou tecnico nella galleria elicoidale omonima che sbuca nel viadotto di Landwasser di forma semicircolare a strapiombo (oltre 60 metri) sul torrente.
A settembre si festeggia sulla linea del trenino rosso
In tutto sono 122 chilometri di binari. La Ferrovia retica col suo trenino rosso supera complessivamente 52 ponti e 13 gallerie sulla linea del Bernina e addirittura 144 ponti e 42 gallerie sulla linea dell’Albula; attraversa 19 Comuni svizzeri e sconfina in territorio italiano a Tirano.
Enrico Bernasconi, rappresentante in Italia della RhB è raggiante: “Eravamo convinti di farcela perché il progetto era estremamente valido. Per noi è un momento storico che avrà ripercussioni importanti e positive per il futuro a medio e lungo termine. Dobbiamo approfittare del riconoscimento per farci conoscere e questo è il lavoro che inizia oggi”.
Diventare patrimonio Unesco oltre a essere motivo di grande orgoglio è una questione importante dal punto di vista commerciale. Prosegue Bernasconi: “Questo marchio ci aiuterà a livello internazionale. Nella mia esperienza ho visto che, tanto per rimanere in Svizzera, Bellinzona e Berna hanno avuto un grande incremento di visibilità e di visitatori.”
Sono previsti grossi festeggiamenti a metà settembre, dal 12 al 14 lungo le linee dell’Albula e del Bernina e di trasformare la tratta tra Thusis e Tirano in un festoso nastro rosso. I preparativi procedono a pieno ritmo. Il calendario si può trovare sul sito: www.rhb.ch.