Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Tre brutte vicende turistiche agostane

Milano deserta a Ferragosto Matteo Marzotto Milano a Ferragosto è proprio deserta. C’è crisi, ma dello scaglionamento delle ferie (che potrebbe aiutare il turismo e abbassare i costi) non frega niente a nessuno (tantomeno alla ministra Brambilla e al Capo Enit Marzotto).Diciamolo chiaro, inventando 50 anni fa l’Esselunga (la catena di Supermarket con maggior numero di punti di vendita, ma il prestigioso riconoscimento sia giustamente esteso anche ai tanti altri supermarket esistenti nella capitale lombarda) Bernardo Caprotti ha salvato migliaia di vite umane dalla morte per fame e disidratazione. Eh sì, perché senza questi meritori megamercati carrellati (per di più … Leggi tutto

Milano deserta a Ferragosto

Matteo Marzotto
Matteo Marzotto

Milano a Ferragosto è proprio deserta. C’è crisi, ma dello scaglionamento delle ferie (che potrebbe aiutare il turismo e abbassare i costi) non frega niente a nessuno (tantomeno alla ministra Brambilla e al Capo Enit Marzotto).
Diciamolo chiaro, inventando 50 anni fa l’Esselunga (la catena di Supermarket con maggior numero di punti di vendita, ma il prestigioso riconoscimento sia giustamente esteso anche ai tanti altri supermarket esistenti nella capitale lombarda) Bernardo Caprotti ha salvato migliaia di vite umane dalla morte per fame e disidratazione.
Eh sì, perché senza questi meritori megamercati carrellati (per di più allietati da provvida non meno che rinfrescante aria condizionata, un giulebbe per anziani e bambini) in cui comprare latte, pane, pasta e quant’altro necessario per sopravvivere, se fosse stato per il Comune di Milano (istituzionalmente obbligato a fare osservare orari e periodi di chiusura dei negozi) a chi in agosto tocca vivere sotto la Madonnina non resta che morire di stenti o darsi al cannibalismo.

Tre brutte vicende turistiche agostane

Perché ogni anno (eppertanto anche nel 2008, in Italia nulla cambia, mettiamocelo bene in testa) all’arrivo dell’estate (segnatamente agosto, datosi che, chissà perché, nessuno o pochi “vanno via” in luglio, mese notoriamente più caldo e con più luce diurna) ha luogo la Grande Fuga e quei pochi che restano…”cacchi loro”!
Ed è financo squallida (meglio dire triste) la giustificazione del Comune di Milano (ma come!? non ha la capacità di sguinzagliare quattro vigili a controllare l’apertura di un locale eppoi, in caso di mancata osservanza, intervenire con un provvedimento!?) che lamenta quasi con gioia di essere stato preso per il sedere.
Alle lamentele dei cittadini attraverso i giornali (dimostranti che tutto era chiuso, la stragrande maggioranza delle saracinesche era abbassata, non si riusciva a leggere un giornale – chi scrive ha trovato chiuse tutte le quattrpo-edicole-quattro esistenti in corso di Porta Romana-) i grandi reggitori della metropoli lombarda, i grandi strateghi della politica, non hanno trovato di meglio da dire che avevano sì ottenuto dai negozianti l’assicurazione (o solo promessa?) di apertura se non che, improvvisamente (fa goffamente spallucce la “Task Force” Comunale) tanti bottegai milanesi si sono rimangiati la parola e se la sono svignata (Corriere: “In centro sono aperti solo 4 alimentari; il Codacons denuncia: 61 saracinesche alzate contro le 122 del 2007 e le 447 annunciate”).

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Tre brutte vicende turistiche agostane

Bella roba, tutti gli anni – a inizio estate – ecco spuntare la solita menata del torrone sul “Deserto Agostano”. Che squallore. Oltretutto, in tempo di vacche magre questa manfrina sa pure di beffa. Perché uno intelligente scaglionamento delle ferie costituirebbe un palliativo contro la crisi. Una maggior presenza di servizi impedirebbe aumenti di costi, una domanda estesa nel tempo permetterebbe tariffe meno care (se i tour operator possono lavorare solo 3 o 4 settimane in tutti i 3 mesi estivi, ovviamente non possono che ricorrere ai grossi margini durante la breve “altissima” stagione; a loro volta chi potesse “andar via” in luglio – miglior mese per le vacanze – e settembre, pagherebbe meno alberghi e aerei).
Ma dello scaglionamento delle Ferie nessuno vuole parlarne. Non frega nulla alla sciura sindic Moratti (in effetti sarebbe solo parzialmente problema suo) ma dovrebbe essere argomento di interesse per la Ministra Brambilla e il Nuovo Gran Capo dell’Enit Marzotto. Che però è un ricco e i ricchi le ferie se le fanno quando gli fa comodo (né gli frega quanto spendono per godersele).

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