Idee di percorso
Il progetto, ha ricordato il presidente di Acquaria, “ha interessato anche altri aspetti come la simbolica unione dei paesi interessati dai nostri viaggi coinvolgendo le autorità consolari, gli enti (Unione italiana sport per tutti, Guardia Costiera, Assonautica) e le municipalità che ci hanno dato i loro patrocini”. Quanto alla copertura economica, “non abbiamo chiesto soldi a nessuno, essendoci autofinanziati e avendo ottenuto comunque un supporto da alcuni sponsor che hanno creduto nell’iniziativa”.
Per il primo raid Venezia – Istanbul, in effetti, l’associazione ha noleggiato le due barche in Slovenia per risparmiare. Per la seconda rotta, Genova – Gibilterra, l’equipaggio di Acquaria salperà a bordo di uno Sleeker 45, una barca da regata di circa 13 metri, e i partecipanti saranno otto o nove. “Ci farebbe piacere fare il prossimo raid magari con 4 o 5 barche che veleggiano insieme senza il patema della regata ma per il gusto del viaggio”, ha spiegato De Dominicis che spera che questi eventi siano ripetibili. “Con il nostro progetto”, ha sottolineato, “vogliamo dimostrare che è possibile fare qualcosa di gratificante (in termini personali) senza necessariamente essere proprietari di mega yacht o nomi illustri della vela, sperando che con la divulgazione di queste iniziative si possano organizzare nel tempo eventi analoghi o gli stessi ripetuti a cadenza stabilita, e invogliando altri gruppi di appassionati a unirsi a noi”.
Per saperne di più:
www.acquaaria.com