Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Sulle rotte delle Repubbliche Marinare

In barca a vela senza scalo. Un’associazione velica riapre le antiche rotte di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia e le suggerisce a chi vuole sperimentarsi su lunghe distanze nel Mediterraneo, senza dover intraprendere traversate oceaniche

Traversata Venezia - Istanbul
Traversata Venezia – Istanbul

L’avventura è iniziata a Venezia il 15 marzo scorso: sotto un cielo livido Orca O e Mid As, due 38 piedi cruiser, hanno lasciato la darsena del Salone nautico e preso il largo alla volta di Istanbul dove sono arrivate dieci giorni dopo veleggiando lungo 1110 miglia di mare, senza scalo.
A bordo, un equipaggio di 14 persone in totale, donne e uomini tra i 35 e i 50 anni e nessun professionista, solo appassionati con più o meno esperienza velica e di navigazione d’altura, e la voglia di cimentarsi in qualcosa di nuovo: ripercorrere a vela e senza soste intermedie le antiche rotte mediterranee delle Repubbliche Marinare.
Una “impresa” da compiere in quattro raid: il primo è quello partito da Venezia a marzo e terminato a Istanbul in dieci giorni di navigazione attraverso l’Adriatico, lo Ionio, Corinto, l’Egeo, i Dardanelli e il Mar di Marmara; il secondo raid prenderà il via dal Salone nautico di Genova l’11 ottobre, per raggiungere Gibilterra dopo circa 860 miglia e 6 giorni di mare; a marzo dell’anno prossimo si salperà invece da Amalfi per approdare ad Alessandria d’Egitto (1000 miglia), mentre ad ottobre del 2009 è previsto l’ultimo raid: da Pisa a Valencia navigando per 600 miglia via Bonifacio e Baleari.

Un’alternativa alle traversate atlantiche

Stefano De Dominicis al timone
Stefano De Dominicis al timone

“Dopo tanti anni di navigazione in crociera o per scuola”, ci ha raccontato Stefano De Dominicis, presidente dell’associazione velica Acquaaria che ha ideato e organizzato i raid, “ci era venuta voglia di provare qualche navigazione ‘vera’, di quelle che ti impegnano su lunghe distanze dove non ci si ferma per svariati giorni, senza dover affrontare l’impegno di tempo e di costi di una traversata atlantica”.
Da qui il progetto: seguire le rotte che hanno fatto la storia della marineria mediterranea “nello spirito classico del viaggio che ti fa partire da un porto per giungere in un’altra terra assaporando ogni singolo momento del percorso”.

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Diario di bordo

Carteggi
Carteggi

Veleggiare da Venezia a Istanbul non è stata una “passeggiata”. In particolare i primi giorni di navigazione sono stati duri e il diario di bordo conserva il ricordo di quei momenti: l’impianto elettrico delle imbarcazioni ha fatto i capricci e anche il Gps di Orca O a un certo punto ha smesso di funzionare; una raffica di 30 nodi ha poi strappato il gennaker, una grande vela di prua, a Mid As gettandolo in acqua e costringendo due componenti dell’equipaggio a immergersi nell’acqua senza muta né maschera per sbrogliare le cime e liberare l’elica in cui si erano impigliate le scotte. Incidenti di percorso ripagati dal piacere della navigazione e della compagnia, dalla vista dei delfini che giocavano con le prue, dal susseguirsi delle albe e dei tramonti fino alla soddisfazione regalata dall’approdo finale e dal gemellaggio festeggiato a terra con gli esponenti della Turkish Sailing Federation.

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