Invenzioni e realtà. Un miscuglio di trame raccontate con evidente divertimento dello stesso autore e che accompagna la lettura. Storie ambientate nella “Bassa” terra emiliana e lungo le rive del grande fiume. Storie che alla fine nascondono una morale e portano il lettore a riflettere.
Il paese delle amanti giocose narra che le abitanti di questo paese sono donne indimenticabili: la loro giovinezza sembra vincere il tempo, regalano sensualità e godono l’amore. Ma soprattutto, sanno pensare con la propria testa e vogliono essere protagoniste e padrone della loro vita, a ogni costo.
C’è la generosa Marta, alla quale un intero paese vuole ricostruire la reputazione perduta. C’è Dianella, seduttiva e indipendente: per goderla gli spasimanti fondano addirittura una cooperativa. C’è Luciana, la giovanissima amante di un gerarca fascista, che dalla campagna ferrarese approderà in Africa. Poi c’è Nena, la traghettatrice innamorata del grande fiume. E la contessina Greppi, che s’incapriccia di un giovane bracciante che suona il violino e balla come un demonio. E Verbena, la sposa che tradisce senza peccato…
A raccontarci le loro storie tra passato e presente è un personaggio che sembra uscito dall’Osteria della Fola, gran conoscitore delle donne e della Bassa, la terra che si stende tra la Via Emilia e il Po, il paese di Cesare Zavattini, Giovannino Guareschi e Antonio Delfini…
Con una scrittura fresca e corposa, ricca di colori e umori intensi, Giuseppe Pederiali intreccia con la consueta sapienza vicende curiose e affascinanti, ricche di caratteri sempre riconoscibili. Applicando in letteratura i modi migliori della «commedia all’italiana», usa con intelligenza un umorismo che accentua i colpi di frusta contro le ipocrisie e i vizi di una società imperfetta – nonostante la presenza delle donne.