Roomorama, il servizio on line per la ricerca di soggiorni brevi a New York, Boston, Chicago e Toronto, sarà lanciato in Italia per la fine dell’anno. Stando alle previsioni, tra dicembre prossimo e gennaio 2009 il portale sarà disponibile per le città di Milano e Roma.
Roomorama.com, attualmente in inglese, verrà tradotto in italiano e conserverà la formula già sperimentata per Stati Uniti e Canada: una soluzione peer to peer, che mette in comunicazione chi cerca un soggiorno per brevi periodi e chi è disposto ad affittare la propria casa. Il sito si presenta come un’alternativa ai motori di ricerca tradizionali, agli alberghi e alle agenzie: Roomorama non fa da broker e non chiede commissioni ai proprietari. Il servizio gestisce, grazie a un accordo con la terza parte PayPal, la transazione di pagamento e si riserva una percentuale della rata di affitto versata dal cliente.
Turisti, uomini d’affari, viaggiatori che si recano spesso in Nordamerica e non amano gli intermediari, sono i clienti a cui si rivolge la versione inglese di Roomorama.
Blog e bacheche virtuali
Per utilizzare Roomorama è sufficiente registrarsi al sito e, se non si trova subito l’annuncio migliore, lasciare un “post” nella sezione “shoutouts”, una bacheca virtuale che memorizza la richiesta di soggiorno, la città prescelta e il periodo di permanenza.
Il sistema smista l’annuncio ai futuri proprietari che hanno una soluzione vicina alla richiesta e segnala le nuove disponibilità all’utente. Quando il cliente trova la camera o l’abitazione adatta, prenota e paga subito on line: una volta giunto a destinazione consegna al proprietario un voucher con il codice di pagamento avvenuto. Roomorama comprende anche un blog, una sezione in cui raccoglie i giudizi degli utenti ed è presente anche su Facebook.
Nato con il primo modulo su New York, il servizio è stato ideato da un italiano, Federico Folcia: “La situazione economica odierna nonché la crescita del fenomeno sociale di Internet hanno reso i viaggiatori più inclini a vagliare alternative a quello che è il classico turismo alberghiero”, ha detto. “Non vi è ragione per cui soggiornare o affittare stanze di privati per brevi periodi non debba essere facile e sicuro”.
Vuoi essere sempre aggiornato sulle news di mondointasca?
Iscriviti alla newsletter