Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Giulio Turci, un ponte dall’Italia a Mostar

Santarcangelo di Romagna ricorda il pittore e fotografo che tanto lavorò in Italia e nella Bosnia-Erzegovina. Mentre a Ferrara, il 16 novembre, arriva l’Ottocento romantico di Joseph Turner

Giulio Turci. La tostatura del caffè a Pocitelj
Giulio Turci. La tostatura del caffè a Pocitelj

Giulio Turci, pittore, fotografo, grande osservatore dei paesaggi della costa adriatica, viene riproposto a Santarcangelo di Romagna in una retrospettiva aperta dal 2 novembre. E’ la città natale a ricordare l’artista, scomparso nel 1978, con una selezione di disegni, dipinti, foto che ritraggono soggetti e luoghi italiani e della Bosnia-Erzegovina. Turci era un assiduo frequentatore di Mostar e le sue opere furono esposte spesso anche a Sarajevo e Belgrado. Rivederle ora farà un certo effetto, ai visitatori di entrambi i paesi, per le atmosfere evanescenti e simboliche che la pittura di Turci, comunque figurativa, sapeva evocare.
Scene ispirate alla vita quotidiana, scorci di città, personaggi reali circondati in un’aurea quasi fiabesca, rendono conto di una Bosnia-Erzegovina ancora lontana dagli scenari di guerra che l’avrebbero attraversata negli anni Novanta

Una storia adriatica

Giulio Turci. Al lavoro pallonaro
Giulio Turci. Al lavoro pallonaro

Il pubblico attuale può tendere a ricordarsi, di Mostar, gli episodi drammatici che affollavano le notizie dei telegiornali fino a qualche anno fa, come la distruzione dello storico ponte di Stari Most del 9 novembre ’93, poi ricostruito. La mostra a Santarcangelo fa, invece, un passo ulteriore, ricordando le affinità tra la poetica di un romagnolo come Turci e la propensione al surreale, al simbolico e al trascendente della cultura orientale.
La rassegna è curata da Gabriello Milantoni ed è promossa, oltre che dal comune di Santarcangelo, dall’associazione Giulio Turci. I dipinti esposti sono circa una trentina e si affiancano a una sequenza di disegni e ad alcune vedute fotografiche tratte dagli album personali dell’artista. A confermare il legame fra Turci e la cultura dell’altra costa dell’Adriatico, sono stati scelte citazioni di testi letterari e poetici tratti da autori bosniaci, tra i quali Ivo Andric, Aleksa Santic, Svetozar Corovic.

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Turner a Ferrara

Turner. Passo del San Gottardo. © Kendal, Abbot Hall Art Gallery / The Bridgeman Art Library
Turner. Passo del San Gottardo. © Kendal, Abbot Hall Art Gallery / The Bridgeman Art Library

Guarda di nuovo ai paesaggi italiani la proposta espositiva annunciata a palazzo Diamanti, a Ferrara, dal 16 novembre: protagonista è Joseph William Turner, uno dei migliori artisti britannici dell’Ottocento. Conosciuto per l’incanto romantico dei suoi dipinti sulla natura e per un’ultima fase, in cui il segno sfumato quasi precorre la tendenza alla pittura astratta, Turner viene rivisto a palazzo Diamanti attraverso il soggetto “Italia”. Vengono esposti i numerosi dipinti che rappresentano luoghi del Belpaese, da Roma a Venezia sino al Vesuvio. Il viaggio in Italia era una tradizione per gli intellettuali europei: durava a lungo e in genere toccava mete classiche come Firenze, Roma, Napoli. Grande occasione per ammirare i maestri del Rinascimento, per gli artisti del Nord Europa il Belpaese rappresentava, inoltre, la scoperta di un clima mite e mediterraneo e paesaggi solari. Turner giunse più di una volta in Italia e ne trovò ispirazione per diverse opere. Palazzo Diamanti ne presenta circa ottanta, fra dipinti, acquerelli, taccuini e incisioni, molti provenienti da istituzioni pubbliche inglesi, ma taluni anche da collezioni private e infine da Parigi e Belfast.

Omaggio a Giulio Turci. Una storia adriatica
Monte di Pietà, Santarcangelo di Romagna
Dal 2 novembre al 6 gennaio 2009
Orario: da lunedì a venerdì 15.30-19.30; sabato e domenica 10-12 e 15.30-19.30
Per informazioni: tel 0541 624703

Turner e l’Italia
Palazzo dei Diamanti, Ferrara
Dal 16 novembre al 22 febbraio
Orario: tutti i giorni 9-19
Per informazioni: www.palazzodiamanti.it

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