Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Tra Vento e Vertigine

Tra Vento e VertigineUna vita sospesa tra amore e forza di gravità di Steph Davis, traduzione di Giovanni Benedetti, Edizioni Versante Sud, pag” width=”164″ height=”270″>Tra Vento e VertigineUna vita sospesa tra amore e forza di gravità di Steph Davis, traduzione di Giovanni Benedetti, Edizioni Versante Sud, pag Steph Davis è una donna che rischia, segue il proprio istinto, prende decisioni senza pensarci troppo, e senza mai voltarsi indietro. Una vita sospesa tra amore e forza di gravità. Poco dopo aver messo l’imbrago per la prima volta, abbandona tutto, una rispettabile carriera universitaria e un potenziale futuro come pianista, per dedicarsi … Leggi tutto

<span style=Tra Vento e Vertigine
Una vita sospesa tra amore e forza di gravità
di Steph Davis, traduzione di Giovanni Benedetti, Edizioni Versante Sud, pag” width=”164″ height=”270″>
Tra Vento e Vertigine
Una vita sospesa tra amore e forza di gravità
di Steph Davis, traduzione di Giovanni Benedetti, Edizioni Versante Sud, pag

Steph Davis è una donna che rischia, segue il proprio istinto, prende decisioni senza pensarci troppo, e senza mai voltarsi indietro. Una vita sospesa tra amore e forza di gravità.
Poco dopo aver messo l’imbrago per la prima volta, abbandona tutto, una rispettabile carriera universitaria e un potenziale futuro come pianista, per dedicarsi anima e corpo all’arrampicata libera, vivendo nella vecchia auto familiare presa a prestito dalla nonna insieme a Fletcher, inseparabile compagna a quattro zampe.
Oggi Steph è una delle scalatrici più complete al mondo, e vanta numerose prime ascensioni in Pakistan, Patagonia, Isola di Baffin e Kirghizistan. È stata la prima donna a salire in libera la maestosa Salathè Wall su El Capitan nella Yosemite Valley, e la prima donna a raggiungere la cima della Torre Egger, in Patagonia.
«Il vento che soffia senza sosta, sputandoci in faccia nevischio pungente e gelato, è una tortura. Mentre Charlie si cala dal terzo ancoraggio, chiudo gli occhi per un istante, un istante solo. Vorrei solamente un attimo di tregua. Quando li riapro, la corda non c’è più. Sparita. Mi strofino gli occhi incredula e guardo un’altra volta. Le corde continuano a non esserci.»…
Attraverso la personalissima chiave di lettura della sua carriera alpinistica, Steph affronta temi universali come amore, amicizia e crescita personale; ci porta in Patagonia, dove sopporteremo settimane di pioggia, vento, neve, e grandine nella speranza di una finestra di bel tempo; oppure nella sua casa di Moab, mentre la relazione con l’uomo che poi sposerà traballa sotto la spinta centrifuga di una vita sempre al limite, in continuo movimento a caccia di nuove sfide.
Steph ci coinvolge nell’intima ricerca di un precario equilibrio tra la voglia di indipendenza, il bisogno di stabilità, la bruciante ambizione e la fragilità dei sentimenti. In viaggio con questa giovane scalatrice, impariamo cosa vuol dire vivere una vita fatta d’avventura.
«Cominciavo a sentirmi debole. Arrivai allo strapiombo, e alla temuta fessura svasa. Continuai ancora a salire, finché il mio corpo non riuscì più ad andare avanti. Sentii il caldo granito di El Cap scivolarmi via dalle mani. Era finita.»

LEGGI ANCHE  Scheggia. Una storia di moto e di amicizia
Condividi sui social: