9 dicembre –
Forse non tutti conoscono l’anima romana di Rimini o meglio Ariminum, la colonia fondata nel 268 a.C. che ha lasciato traccia nel Ponte di Tiberio come nell’Arco di Augusto, nell’Anfiteatro e nella domus del Chirurgo. È quest’ultima, in particolare, a rappresentare una novità e vale una visita al cuore storico della città romagnola. Il complesso archeologico nella centrale piazza Ferrari è stato infatti restituito al pubblico appena un anno fa dopo 18 di restauro.
L’area del ritrovamento, ampia circa 700 metri quadri, comprende costruzioni di epoca diversa, un palazzo tardo-repubblicano del V-VI secolo, un edificio alto-medioevale e appunto la domus, una casa romana del II secolo d.C. che per la sua particolarità ha dato il nome a tutto il complesso.
I ferri del mestiere
La domus si affacciava sul mare, oggi arretrato di un chilometro, e fu distrutta dopo la metà del III secolo da un incendio che fece cadere il tetto. Proprio questo crollo ha consentito la perfetta conservazione degli interni. Gli archeologi guidati da Jacopo Ortalli hanno così riportato alla luce arredi, utensili e i pavimenti a mosaico come l’Orfeo circondato dagli animali del bosco nella stanza che serviva da ambulatorio. Il reperto più eccezionale però è la collezione di 150 ferri chirurgici che non ha lasciato dubbi sull’identità del dominus, il padrone di casa. Un medico, di nome Eutyches, come recita un’iscrizione su una parete, che molto probabilmente proveniva da ambienti ellenici e si era formato sui campi di battaglia, come accadeva nell’antichità. I ferri del mestiere rappresentano la più ricca collezione chirurgica al mondo per completezza e numero di oggetti, e tra i pezzi più curiosi e rari c’è il “Cucchiaio di Diocle” usato per estrarre le punte di freccia dalla carne dei feriti.
Visite guidate durante le feste
L’inaugurazione della domus del Chirurgo, si diceva, è avvenuta a dicembre dell’anno scorso e già in 63mila e 500 hanno visitato il sito (dati fino al 31 ottobre 2008). Tra questi circa 13mila erano ragazzi delle scuole e i picchi maggiori si sono registrati nei mesi primaverili.
Con il biglietto d’ingresso per la domus si può entrare anche al Museo della Città che nell’ultimo anno ha raggiunto quota 69mila ingressi battendo il proprio record storico di presenze. Ospitato nell’ex Collegio dei Gesuiti in via Tonini, a pochi passi dalla domus, il Museo in effetti si propone come naturale proseguimento della visita alla casa del chirurgo e offre un buona chiave di lettura del patrimonio non solo storico e archeologico ma anche artistico di Rimini.
Il complesso archeologico resterà aperto al pubblico per Santo Stefano e per l’Epifania con visite guidate (da prenotare telefonicamente) fissate alle ore 10, 11, 15, 16, 17, 18; il giorno di Natale e di Capodanno è prevista invece l’apertura pomeridiana con visite guidate alle 15, 16, 17, 18.
Per saperne di più:
Domus Rimini
www.domusrimini.com
Visite guidate
Tel. 0541.21482
Vuoi essere sempre aggiornato sulle news di mondointasca?
Iscriviti alla newsletter