Martedì 30 Aprile 2024 - Anno XXII

Cricket d’altura sull’Himalaya

Ad aprile, i monti innevati della catena himalayana ospiteranno un evento sportivo memorabile: The Everest Test 2009. Un gruppo di audaci cricketer ha infatti deciso di giocare una partita di Twenty-20 a una altezza di 5165 metri sul livello del mare

Alcuni giocatori di cricket che gareggeranno a 5165 metri di altitudine
Alcuni giocatori di cricket che gareggeranno a 5165 metri di altitudine

L’idea di sfidare le rigide temperature del mistico e mitico Monte Everest è di Richard Kirtley-Wright. Durante una missione umanitaria in India, Nepal e Thailandia, seguita al devastante Tsunami di pochi anni fa, il giovane inglese rimase conquistato dalla straordinarietà delle persone incontrate; decise perciò di contribuire con nuove iniziative a migliorare le sorti di quei popoli sfortunati. Così, sfruttando la notorietà del Cricket in Inghilterra e consapevole di come questo sport sia in grado di attirare l’interesse degli sponsor, Richard non ha esitato a coinvolgere amici e appassionati; in tanti – e con grande entusiasmo – hanno già aderito all’iniziativa. Sono stati individuati i due arbitri e i trenta giocatori delle squadre “Hillary” e “Tenzing”, che ricordano i nomi del primo conquistatore neo-zelandese e del suo “sherpa” nepalese, arrivati per primi in vetta nel 1953. Guideranno i team i capitani Glen Lowis e Haydn Main, mentre numerose altre persone (cameramen, giornalisti, medici) costituiranno la troupe di supporto.

Sport “estremo”, nel pieno rispetto dell’ambiente

Edmund Hillary and Tenzing Norgay, i primi a raggiungere la vetta dell'Everest nel 1953
Edmund Hillary and Tenzing Norgay, i primi a raggiungere la vetta dell’Everest nel 1953

Nei giorni 21 e 22 aprile, saranno circa cinquanta le persone radunate sull’Everest nel vasto pianoro sabbioso chiamato “The Gorak Shep Plateau”, scelto dall’organizzatore proprio perché distante appena un chilometro dal versante dove si trova il Campo Base.

Lo staff specializzato dell’agenzia locale “Peace Nepal Treks”, formato anche dai locali Sherpa, condurrà la spedizione degli intraprendenti escursionisti, dalla capitale nepalese Kathmandu fino ai sentieri del massiccio montuoso. L’operatore turistico è stato preferito agli altri per il rispetto nutrito nei confronti dell’ambiente. Gestire lo smaltimento dei rifiuti, prodotti nei campi base, in modo integrale e conforme ai principi etici, senza alterare l’ecosistema dell’Himalaya (che in sanscrito significa “dimora delle nevi”) sono infatti vincoli imprescindibili alla realizzazione dell’insolito progetto.

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La “sustainability policy”, pubblicata sul sito Internet, definisce dettagliatamente i principi eco-compatibili, ai quali il gruppo di sportivi si atterrà con il massimo scrupolo e in ottemperanza alle normative vigenti, per evitare qualsiasi forma di inquinamento. Il viaggio, che non mancherà di perseguire anche scopi filantropici, verrà articolato lungo diciannove giorni e si baserà su un programma sportivo ben definito, che ha ottenuto l’appoggio della nazionale Cricket Association, particolare questo che ha inorgoglito non poco i protagonisti della competizione. L’autorevole “imprimatur”, oltre a valorizzare l’iniziativa, contribuirà a rafforzare il legame con la corrispondente organizzazione in Nepal, che si occupa di diffondere la cultura di questa pratica sportiva nel Paese.

Una difficile prova per il corpo umano

Il trekking su terreni scoscesi come quello tipico della catena himalayana richiede molto allenamento. Soprattutto la capacità di adattare l'organismo all'aria rarefatta
Il trekking su terreni scoscesi come quello tipico della catena himalayana richiede molto allenamento. Soprattutto la capacità di adattare l’organismo all’aria rarefatta

L’avventura in un ambiente non proprio ospitale, richiede notevoli dosi di coraggio, impegno e responsabilità. Infatti, non è da dimenticare che, per motivi di sicurezza, la FIFA (Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche) ha vietato il gioco del calcio oltre i 2.750 metri d’altitudine.

Per arrivare sul tetto del mondo, occorre usare prudenza e poter contare su una notevole preparazione fisica. Infatti, a parte le condizioni meteorologiche, spesso a fermare le escursioni in fase di ascesa sono proprio alcuni disturbi che rendono vano ogni tentativo di acclimatamento. Per tale motivo, prima ancora di poter godere la vista dell’affascinante paesaggio naturale, è necessario sapere come affrontare il trekking sui terreni scoscesi, abituali per i leggendari sherpa, così come occorre abituare l’organismo all’aria rarefatta dell’alta montagna.

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