Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Artisti contemporanei a Milano

Il ricco panorama delle gallerie d’arte cittadine propone Enzo Romeo, Eugenio Galli e annuncia la monografica di Quentin Garel. Ultimi giorni per le nature morte di Guido Pajetta

Enzo Romeo. I colori dell'anima
Enzo Romeo. I colori dell’anima

4 febbraio – Chi ama le proposte d’arte contemporanea e le mostre delle gallerie private che danno voce ai talenti italiani avrà a Milano alcune buone occasioni di visita per le prossime settimane. Pochi giorni, fino al 14 febbraio, restano per vedere Enzo Romeo negli spazi dell’associazione Geniale di corso Genova. Romeo arriva in città dopo il Salon d’Automne di Parigi e espone il ciclo di dipinti “I colori dell’anima”. La sua mostra è un nuovo invito a riflettere sull’arte visiva: a olio, con colori acrilici o con pastelli. Romeo, di origine siciliana, prima di dedicarsi alla pittura ha insegnato storia dell’arte per oltre vent’anni. Espone per la prima volta nel 1961 e oggi presenta figure sottili, dai tratti vagamente geometrici, colori e linee aggrovigliate in rossi, blu, grigi e neri. Romeo lavora anche su paesaggi, nature morte e per alcune sagome di volti e corpi umani ha fatto pensare a Giacometti.

Eugenio Galli, Quentin Garel

Quentin Garel. Pennuti, bovini e altri animali
Quentin Garel. Pennuti, bovini e altri animali

Lo spazio delle Segrete di Bocca, in via Molino delle Armi, non lontano dalle suggestioni e dal mistero che ancora pervade la zona di piazza Vetra, annuncia dal 3 al 20 febbraio la personale di Eugenio Galli, “Elegie del bianco”. In mostra le sue “stele” bianche, opere su tela e carta, olii, acquerelli, acrilico. Una pittura delicata, su toni sfumati e con una pervasiva attenzione alla luce, è la cifra caratteristica di questo autore di origini lombarde, classe 1951. Più giovane Quentin Garel, annunciato allo studio Forni di via Fatebenefratelli, non lontano da Brera. Parigino, nato nel ’75, l’artista approda a Milano con la mostra “Pennuti, bovini e altri animali”. Sculture, in parte minore i disegni, sono il cuore della monografica che ha le insolite forme di un “bestiario”; realizzato con materiali diversi, legno, terracotta, bronzo e ferro. Quentin Garel guarda al mondo contadino e al tempo stesso denuncia le condizioni di vita degli animali da allevamento e da macello.

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Da Guido Pajetta a Mario Giacomelli

Le forme del mito: Il potere (Agamennone), L'ambizione (Clitennestra), La macchina (Egisto), La profezia (Cassandra), 1983 © Carlo Orsi
Le forme del mito: Il potere (Agamennone), L’ambizione (Clitennestra), La macchina (Egisto), La profezia (Cassandra), 1983 © Carlo Orsi

Un sabato pomeriggio per mostre, nelle prossime settimane, riserva ancora qualche sorpresa alla Pinacoteca Ambrosiana, che espone un ciclo di venti tele di Guido Pajetta, l’artista lombardo scomparso nel 1987. La visita alla rassegna potrà accompagnarsi a quella della raccolta permanente dell’Ambrosiana, tanto interessante quanto poco frequentata, che vanta opere di pittura italiana dal Quattrocento in poi, tele fiamminghe e tedesche. Allo spazio Forma, in piazza Tito Lucrezio Caro, ancora per un mese è aperta la mostra “Una fantastica ossessione. L’archivio di Italo Zannier”. Fino al 22 marzo l’occasione è ottima per vedere, nella stesa sede, le fotografie di Mario Giacomelli, “La figura nera aspetta il bianco”. Il visitatore appassionato d’arte potrà concludere il suo tour cittadino alla fondazione Pomodoro, in via Solari: fino al 22 marzo, per le quindici sculture monumentali di Pomodoro, “Grandi opere 1972-2008” e la rassegna “Ugo Mulas fotografa Arnaldo Pomodoro”.

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