Sabato 22 Febbraio 2025 - Anno XXIII

Austria: l’acqua (e i vini) della Stiria

Schilcherweinstraße, la via dei vini di Schilcher (© Steiermark Tourismus/Schiffer-Symbol)

Un paesaggio dolce alternato da colline e filari, attraversato dalla via delle terme e dai villaggi del vino che arrivano a sfiorare il confine sloveno. Viaggio nell’area meridionale della Stiria, la “Toscana” austriaca

Schilcherweinstraße, la via dei vini di Schilcher (© Steiermark Tourismus/Schiffer-Symbol)
Schilcherweinstraße, la via dei vini di Schilcher (© Steiermark Tourismus/Schiffer-Symbol)

La Toscana, come Venezia, come Roma, ha un suo posto speciale nell’immaginario internazionale. E così, quando c’è da ricorrere a un termine di paragone per un paesaggio collinoso e bello, ecco che spunta la “terra degli Etruschi”. Non fa eccezione l’Austria, che descrive la parte meridionale della Stiria, fino al confine sloveno, come “Toscana”.

Un paesaggio che non lascia indifferenti: un inseguirsi di ombre e di colline, di filari, di vuoti improvvisi, di crinali. Un paesaggio da “camera con vista”, con il verde al posto giusto, riposante e inquietante al tempo stesso, perché pone questioni, invita alla riflessione. Come ogni grande paesaggio naturale. E che poggia su di un mare d’acqua calda a 1100 metri di profondità, scoperta alcuni anni fa, nel 1972, quando si cercava il petrolio sotto i vecchi vulcani stiriani.

Terra di confini…
Le terme di Bad Radkersburg
(© Steiermark Tourismus)
Le terme di Bad Radkersburg
(© Steiermark Tourismus)

Bad Radkersburg

ne è un esempio. Città fortificata con fossati e bastioni, un centro storico che ripropone un’avventura architettonica dal gotico al biedermeier e allo jugendstil, è una “lingua” di terra lungo il Mur, chiusa da un lato dall’Ungheria e dall’altro dalla Slovenia. Ha anche vinto una medaglia d’oro europea per la conservazione dei monumenti. Le sue terme, con acque contro reumatismi e malattie renali, offrono molto. Il Parktherme (2620 metri quadrati d’acqua) è una struttura moderna che, partendo dalle acque, va a costruire un prodotto completo, fatto di cure anti stress, beauty farm, cure Kneipp, termoterapia e crioterapia. Una “remise en forme” a tutti i livelli. Molto interessante il Mobility Center, che propone un check alla muscolatura, alla colonna vertebrale, allo stato cardiovascolare e alla nutrizione, in modo da costruire un profilo globale per migliorare movimento e salute.

E poi agire. Per esempio, seguendo le ciclabili che costeggiano il Mur, appena fuori dalla cittadina, o le stradine che attraversano l’ex confine sloveno, e si perdono tra prati e villaggi. Molto bello anche il percorso attrezzato per bici che dalla città risale il fiume Mur per trecentoquaranta chilometri, fino a Muhr, con un dislivello totale di mille metri.

… e di stazioni termali
Le terme di Sebersdorf (© H20 Therme Sebersdorf)
Le terme di Sebersdorf (© H20 Therme Sebersdorf)

La “via delle terme”, cioè dell’acqua, tocca poi altre cittadine. In particolare, sono sei stazioni in tutto, che formano la Thermenland in un raggio di novanta chilometri, che si può considerare il più grande centro benessere europeo: Radkersburg, Gleichenberg, Loipersdorf, Waltersdorf, Sebersdorf, Blumau.

Bad Loipersdorf, ad esempio, propone una linea di trattamenti, dei quali quello con il sambuco è uno dei più piacevoli. E poi il Salarium, una grotta di sale, e la Laguna, con un sistema di luci tarata sul benessere.

Bad Waltersdorf, sette vasche, un villaggio sauna, parco wellness, la Styrian Spa, vale a dire prodotti di cura e bellezza ricavati da mele, semi di zucca e altri prodotti dell’orto. Sebersdorf, con la H2O, basata sul divertimento con l’acqua, onde, torrente, scivoli.

Il “segno” di un’artista particolare
Le acque di Bad Blumau
(© Steiermark Tourismus/Hans Wiesenhofer)
Le acque di Bad Blumau
(© Steiermark Tourismus/Hans Wiesenhofer)

E, soprattutto, la splendida Bad Blumau. Spicca tra le colline, con i suoi movimenti architettonici, con i suoi giochi di pieno-vuoto, con i “campanili” e le guglie, con le linee da “gioco per ragazzi”. Non è solo un centro termale, più hotel, più ristorante; è uno di quei capolavori architettonici che Hundertwasser ha firmato. Per chi non lo conosce, basta ricordare le case di Vienna che portano il suo nome; per gli altri, è una figura eclettica ed eccentrica di architetto-artista-pittore-scultore, di quelli che hanno dato un’impronta al Novecento. In questo spazio termale, è riuscito a disegnare non solo un’architettura che si adatta, che accompagna le colline stiriane, ma luoghi di meditazione, contemplativi. Un posto da non mancare.

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Come da non perdere è l’altra sua opera in Stiria, a qualche chilometro da Graz: la chiesa di Bärnbach, Santa Barbara. Che cos’ha di particolare? Beh, mettiamola così: Santa Barbara è la protettrice degli artificieri, il sinonimo di polveriera. Ecco, qui Hundertwasser ha fatto i fuochi d’artificio, non solo giocando sulle forme e le funzioni, come a Bad Blumau, ma giocando con le idee e la loro rappresentazione. La Stiria è piena di barocco che, al tempo, era un po’ l’effetto speciale della Controriforma: riportare gli uomini alla fede e alla Chiesa, riempiendo di stupefacenti trovate la Casa di Dio. Il nostro deve aver attualizzato il messaggio del barocco. “Stupire è comunicare” e Hundertwasser comunica davvero. Il “sacro” ondeggia in linee curve, la certezza della fede si specchia nelle maioliche, la sicura pena del crocifisso viene fissata in un nuovo linguaggio che riduce il Figlio dell’Uomo sulla croce ad una silhouette, linee d’oriente che ideogrammano il dramma. E la fede sta nei simboli delle altre religioni: ebraica, islamica, buddista….quasi ad anticipare l’ecumenismo di papa Wojtila.

Nel castello delle streghe
La rocca di Riegersburg
(© Steiermark Tourismus/Meyer)
La rocca di Riegersburg
(© Steiermark Tourismus/Meyer)

Riegersburg

è particolare. Una rocca che spunta sulla pianura, con un castello e un borgo e una bella vigna digradante. Il castello offre molto. Dalla Rittersal con le sue boiserie, alla Weissersal, con i suoi stucchi; dalla magnifica corte irregolare Brunnenhof al Burgmuseum e all’Hexenmuseum, che racconta dei processi alle streghe. Nel borgo c’è un magnifico ristorante, il Fink, che offre una superba cucina stiriana creativa.

Intorno alla rocca, ci sono altri due indirizzi del gusto: la cioccolateria Zotter e l’Acetaia di Alois Gölles. Se il primo produce tavolette aromatizzate dagli accostamenti arditi, il secondo è uno dei nomi austriaci del gusto. Si è inventato il balsamico di mela (una meraviglia) e poi aceti di frutta invecchiati in botti di rovere. Vicino, il magnifico castello di Obermayerofen, dell’XI secolo, hotel e ristorante, da vedere.

I villaggi del vino
Südsteirische Weinstraße
(© Steiermark Tourismus/Gery Wolf)
Südsteirische Weinstraße
(© Steiermark Tourismus/Gery Wolf)

Accanto all’acqua delle terme, c’è il vino, l’altro polo del binomio stiriano. Si va verso quella che si chiama la Klöcher Weinstrasse. Traminer e gewürztraminer (forti e aromatici) welshriesling (frizzante e aromatico) muskateller (bouquet intenso) zweigelt blau (rosso, aspro) insieme ad altri fanno l’offerta di questa regione.

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Burg Kapfenstein è la prima tappa. Un castello delle fate, su un cocuzzolo che sembra fatto apposta, con un ottimo ristorante (si pranza in terrazza e il panorama è magnifico, oppure nella sala con travi, mobili antichi). Un po’ più in basso c’è la cantina Winkler-Hermaden che propone vini particolari, come ad esempio l’olivin, un rosso aspro da invecchiamento, o il blauburger. Le cantine, vecchie di secoli, sono uno spettacolo in sé. Tieschen è un altro villaggio del vino, con le case in basso e le vigne sulle colline ripide. Qui c’è il “buschenschank” Kolleritsch, una delle osterie del vino più gradevoli della zona. Non solo per l’ambiente, legno e camino all’interno, bel pergolato all’esterno, o per gli spuntini, ma per il vino che offre: tutto il meglio della regione e la sorpresa di un ottimo welschriesling vinificato in spumante. Friedrich Frühwirth ha la sua weinhof a Klöch. È un punto di ritrovo sicuro perché la sua fisarmonica, abbinata al suo muskateller ne fanno un “must” della regione. Da assaggiare sulla grande terrazza anche il suo “junker”, cioè novello, e il suo “klöcher traminer”, cioè il traminer dolce usato un tempo per i brindisi nuziali. Poi si va verso ovest.

Liebnitz è il punto di partenza di un’altra strada del vino, la Südsteirische Weinstrasse. Una strada che tocca paesaggi bellissimi, che si inerpica su colline ripide, in cui per un tratto una sponda ha il cartello austriaco e l’altra quello sloveno. Ehrenhausen è cittadina d’arte, con il seicentesco castello degli Eggenberg (un tempo mercanti di vino) iniziato da un architetto italiano e completato dall’architetto di Shönbrunn.

Vigne protette dal Klapotez
Il klapotez, la caratteristica ruota a vento che tiene lontani gli uccelli (© Steiermark Tourismus/Helmut Lunghammer)
Il klapotez, la caratteristica ruota a vento che tiene lontani gli uccelli (© Steiermark Tourismus/Helmut Lunghammer)

Poi è Gamlitz. Qui c’è lo Schlossweingut Melcher, al castello di Gamlitz. La famiglia Melcher offre uno spazio in cui si sposano vino e cultura, con un museo esposizione, opere d’arte, una cantina fornitissima e vigne che guardano la Slovenia. Il castello è medievale rifatto in barocco, la corte è piacevole e il sauvignon blanc invita all’incontro con gli artisti che lo frequentano. A Gamlitz ci sono altri buoni indirizzi. Sattler weingut, per esempio, un hotel-ristorante con una cantina di prim’ordine. I suoi vini, welschriesling, weissburgunder, morillon, sono molto ricercati e fanno parte della lista di molti ottimi ristoranti.

Altes Winzerhaus, ristorante sulla strada dei vini che separa la Stiria dalla Slovenia. Sotto il grande noce si mangiano piatti di ricerca, come il vitello cotto nelle foglie di vite, con gnocchetti e piccole mele antiche, funghi porcini impanati con salsa di semi di zucca, strudel di mele con formaggio di pecora e mirtilli. E poi Gerhard Wohlmuth, un produttore che ha puntato sulla qualità. Le vigne di famiglia, da sette generazioni, danno ottimi bianchi in cui eccellono il rheinriesling, il muskatekker, il pinot blanc. Per l’immagine ha puntato su artisti conosciuti, facendo loro disegnare un’etichetta che cambia ogni anno. La collezione di vini diventa così anche una collezione d’arte. A Kitzeck c’è anche un piccolo Museo del Vino, che presenta attrezzi e tecniche, e, soprattutto, un bellissimo paesaggio fatto di colline molto ripide, i cui pendii sud e sud-est sono ricoperti di viti.

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Colline, vigne, prati, integrati dalle forme dei villaggi, danno una forma poliedrica al paesaggio. Su tutte le vigne regna il klapotez, una ruota a vento con denti lunghi. Arriva dalla Slovenia e serve a tenere lontani gli uccelli dalla vigna. Alto tre metri, è un meccanismo in legno, una ruota che gira con il vento e trasmette il suo movimento a una serie di martellini in serie, che danno un rumore, qui dicono suono, ripetuto, tale da mettere in fuga i volatili e da conciliare il sonno dei vignaioli.

Filari di vite, acque termali e tante zucche!
Le zucche stiriane dalle quali si ricava il profumato olio verde-nero (© Steiermark Tourismus/Sommerauer)
Le zucche stiriane dalle quali si ricava il profumato olio verde-nero (© Steiermark Tourismus/Sommerauer)

Ma c’è un altro aspetto peculiare. Chi percorre le strade della Stiria meridionale si stupisce per le zucche disseminate in molti campi, chiedendosi quale possa esserne l’uso. Si tratta di una varietà particolare, la “stiriana”, i cui semi sono utilizzati per produrre olio. I contadini stiriani, infatti, hanno elaborato una tecnica per estrarre l’olio dai semi di zucca: si tostano, si aggiunge acqua e sale, si raffreddano e si frangono, poi si riscaldano e si passano ancora una volta in frantoio. Si ottiene un olio verde-nero, detto kürbis kernöl, denso, ricco di profumi e di aromi, da gustare semplicemente sul pane o come condimento di verdure o in piatti appositamente studiati, come la zuppa di polpa di zucca con semi e crostini all’olio o gli gnocchetti di semi di zucca o, ancora, i canederli fatti con farina di zucca.

La Toscana è lontana. Ma la Stiria del sud non ha bisogno di paragoni, o di padrini. È già meravigliosa per conto suo.

INFORMAZIONI TURISTICHE:
Steiermark Tourismus di Graz, www.steirmark.com
Termenland stiriana, www.termenland.it

TERME:
Parktherme Bad Radkersburgwww.parktherme.at
Heiltherme Bad Waltersdorfwww.heiltherme.at
Loipersdorf, www.therme.at
Rogner Bad Blumauwww.blumau.com

H2O – Sebersdorfwww.hoteltherme.at

HOTEL:
Vitalhotel, Thermenstraase 21, Bad Radkersburg,  www.vital-hotel.at
Wellnesshotel Rogner Bad Blumau, Bad Blumau 100,  www.blumau.com
Kappel, Steinriegel 25, Kitzeck,
Sattlerhof, Sernau 2 , Gamlitz,

RISTORANTI:
Gasthof Fink, Riegersburg 26, www.finkwirt.at
Schloss Obermayerhofen, Neustift 1, Sebersdorf,  www.heiraten-im-schloss.info
Weinhof Frühwirth, Klöch, www.fruehwirt.at
Altes Winzerhaus, Eckberg 11, Gamlitz,

SHOPPING:
Cantina Winkler-Hermaden, Burg Kapfenstein, www.winkler-hermaden.at
Acetaia Alois Gölles, Stang 52,  www.goelles.at
Buschenschank Kolleritsch, Tieschen,  www.kolleritsch.com
Schlossweingut Melcher, Castello di Gamlitz, www.melcher.at
Gerhard Wohlmuth, Kitzeck, Fresing 24, www.wohlmuth.at
Olio di semi di zucca Schmid, Halbenrain, www.schmid-oelmuhle.at

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