Regno un tempo a “cavallo!” dei Pirenei
Allora, la Navarra. Si tratta di una Comunidad, regione della Spagna settentrionale, capitale la famosa Pamplona, vasta più di 10.000 chilometri quadrati abitata da 600.000 “navarros”, gente di “mondo” (fino al 1500, caso raro nelle vicende politiche, il regno di Navarra si estendeva sia sul versante spagnolo che su quello francese dei Pirenei). Ultimo regno entrato a far parte del moderno Stato spagnolo (1515), questa terra ha sempre posseduto una marcata identità perché punto di incontro e di passaggio di genti e culture. Ne è prova il Camino de Santiago – la “Calle Mayor de Europa” – il cui itinerario più percorso e famoso, quello “francès”, comincia proprio in Navarra partendo dalla pirenaica Roncisvalle della Chanson de Roland e prosegue per 136 chilometri fino a Viana. E a Puente la Reina il Camino “francès” si congiunge con quello “aragonès”, entrato in Navarra, a Sanguesa.
I due “Caminos” di Santiago: francès e aragonès
Il patrimonio artistico della Navarra è assai valido per tanti, magnifici esempi di architettura, non solo romanica, grazie soprattutto ai citati Caminos che la attraversano per poco più di 200 chilometri. Lungo gli itinerari “francès” e “aragonès”, per volere e dimostrazioni di fede dei sovrani di Navarra o più prosaicamente per motivi economici, a partire dal X secolo sorsero infatti centri abitati che oggidì impongono una visita. Poco distante da Sanguesa (Iglesias di Santa Maria e di San Salvador) a Javier si visita il castello-fortezza che vide i natali di San Francesco Saverio, e a San Salvador de Leire va dedicato il giusto tempo (ma non i trecento anni che secondo la leggenda l’abate Virila trascorse, ascoltando il superbo canto di un usignolo) per ammirare il panteon dei re di Navarra e il monastero. Poco prima della congiunzione del Camino “aragonès” con il “francès” è poi d’obbligo una sosta all’ottagonale eremo di Santa Maria di Eunate (XII secolo). Più avanti, a Camino unificato e ormai divenuto “francès” altri stop vanno compiuti a Puente la Reina (celebre ponte romanico) a Estella (in basco Lizarra, in Navarra vige il bilinguismo) per la visita di tanti validi monumenti e infine, estrema località occidentale della Navarra, a Viana (Santa Maria e l’Ayuntamiento barocco).
La Navarra può quindi interessare e piacere a chi ama un turismo attivo e intelligente, a chi desidera conoscere terre ricche di storia e cultura, al viaggiatore attento agli usi e costumi di genti dalle antiche tradizioni, a chi non mangia solo perché ha fame ma ama cercare nuovi sapori, all’ammiratore della natura nelle sue tante manifestazioni.