Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Meraviglie dallo Spazio

Il giro del mondo, il viaggio per antonomasia. Immaginato da tutti, progettato da molti e messo in pratica da pochi. Il giro del pianeta raccontato in ottanta giorni da Jules Verne e sorvolato in un’ora e mezza da una macchina quasi fantascientifica

La Terra vista dallo Space Shuttle
La Terra vista dallo Space Shuttle

La più veloce macchina mai costruita: lo Space Shuttle. Ad oltre ventisettemila chilometri orari, infatti, un’intera orbita terrestre si compie in novanta minuti a qualche centinaio di chilometri di altezza.

Il tempo di una partita di calcio, durante il quale gli astronauti a bordo assistono a un’alba e a un tramonto ogni quarantacinque minuti e hanno una percezione unica del globo.

L’astronauta bianco-rosso-verde

L'astronauta italiano Umberto Guidoni
L’astronauta italiano Umberto Guidoni

Umberto Guidoni, il primo astronauta italiano in orbita, protagonista nel 1996 e nel 2001 di due missioni spaziali, accetta di raccontare il suo girare intorno al mondo e di riflettere con noi sul nostro pianeta, l’unico abitato che conosciamo, e l’unico che abbiamo la possibilità concreta di viaggiare. Guidoni, quanto è grande e quanto è piccola la Terra?

“Se vogliamo questo è un primo segnale di fragilità del nostro pianeta che dallo spazio appare evidente. Quando sei in orbita, non ti appare una cosa tanto enorme come quando stai con i piedi per terra, che ti sembra una cosa della quale non ne vedi i contorni. Lì li vedi nitidamente i confini e hai immediatamente il senso della finitezza. Se poi pensi che la Terra puoi girarla in novanta minuti, hai un’altra impressione di quanto sia relativamente piccola, o perlomeno non così grande. E questo rafforza l’idea che sia qualcosa da tutelare, specie se si pensa che l’umanità è concentrata tutta lì”.

Per piccina che tu sia …

Il tacco dello Stivale
Il tacco dello Stivale

Insomma, l’esatto contrario dell’adagio della casa e della badia. Per grande che ci possa sembrare, la Terra in fondo è un villaggio…

“Un’altra cosa che si coglie bene dallo spazio sono le relazioni tra le cose. Non a caso i primi studi ad ampio raggio che si sono fatti sulle polveri, sui moti delle correnti dell’aria, sull’inquinamento, sono stati fatti dallo spazio. Da quel punto di vista hai un’idea della dimensione globale dei fenomeni, e quindi del nostro essere un villaggio”.

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E cosa si vede di noi abitanti di questo villaggio?

“Le luci di notte sono l’unica cosa che tradisce la presenza di vita su questo pineta. A occhio nudo non si vedono altre caratteristiche. Le macchie delle luci delle città di notte; e queste macchie che si uniscono nelle zone più densamente abitate. Ad esempio tra Roma e Milano c’è un unico alone di luci”.

Insomma, nessuna traccia di manufatti umani. Si dice che la Grande Muraglia è così imponente da poter essere vista ad occhio nudo dallo spazio. Non è vero?

“Io non l’ho vista né nella prima né nella seconda missione, ma altri dicono da averla vista. Forse tutto è legato al fatto che è sì molto lunga, ma anche molto sottile. Probabilmente in particolari condizioni di luce, in prossimità dei tramonti è visibile… ”.

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