A chi non è mai capitato di trovare gli “spaghetti bolognaise” tra i piatti elencati nel menù durante un viaggio a New York a Sydney o a Londra? Un recente sondaggio ha persino svelato che la pasta al ragù bolognese è il piatto preferito dai britannici al punto che ne consumerebbero 670 milioni di porzioni l’anno (un inglese medio non rinuncerebbe ad almeno due porzioni a settimana). Il successo del piatto italiano fasullo, ma che ci ha comunque reso famosi e riconoscibili nel mondo come la pizza o il cappuccino, ha convinto un gruppo di appassionati di vari settori, dall’editoria allo spettacolo alla scienza, a farsi testimonial della bolognesità costituendo, proprio a Bologna, la “Balla degli Spaghetti alla Bolognese” con tanto di consiglio direttivo e comitato scientifico.
La parola bâla in dialetto bolognese significa “gruppo di amici, combriccola, compagnia”. Da qui “Balla”, intesa nel senso di gruppo goliardico universitario. Ma “Balla” si usa anche in campo enogastronomico per valorizzare un’area o un prodotto particolare (la Bella Balla dell’Asparago Verde di Altedo, per esempio); in italiano, invece, “balla” è la bugia, la fandonia.
Spaghetti, un piatto di pasta “come si deve”
Giocando sui vari significati del termine, il gruppo di cui fanno parte il giornalista-editore Giulio Biasion, l’esperto di cucina Franco Mioni, lo storico Rolando Dondarini, ha deciso di volgere il “mito in negativo” degli spaghetti alla bolognese in un volano positivo per far conoscere Bologna nel mondo.
“Cercheremo di non essere autoreferenziali ma di aprirci verso l’esterno”, ci ha raccontato Piero Valdiserra, che fa parte del consiglio direttivo della Balla e di professione fa il responsabile marketing e il giornalista. Alla base del progetto, infatti, c’è il desiderio di promuovere “una città da tempo ‘addormentata’ per rilanciare l’immagine complessiva di Bologna, dalla cultura all’arte alla gastronomia, partendo dal ragù, uno dei fondamenti storici di questa cucina”.
Così, in Italia e all’estero saranno presto organizzate manifestazioni, corsi di cucina, pubblicazioni su come le ricette di questo ragù si sono tramandate nei secoli e sui modi in cui abbinare la pasta all’uovo “in modo che fra non molto a Rio de Janeiro come a Pechino o a Stoccolma si possa gustare un piatto di pasta prodotta come si deve insieme ad un ragù ben cucinato”.