Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Uccelli, in aumento le specie a rischio

La Lista Rossa si allunga. Il 12 per cento del totale mondiale dei volatili rischia di scomparire. Intanto, i progetti di conservazione avviati in Brasile, Nuova Zelanda, Mauritius hanno favorito la ripopolazione di alcune specie

Colibrì (Foto: Alex Cortes)
Colibrì (Foto: Alex Cortes)

Salgono a 192 le specie di uccelli a rischio di estinzione, due in più rispetto all’anno scorso. Il dato è stato diffuso dalla Lipu-BirdLife Italia, partner italiano di BirdLife International, l’organizzazione che ha redatto la nuova Lista Rossa 2009 dell’Iucn (International Union Conservation Nature) per fare il punto sullo “stato di salute” dell’avifauna nel mondo.

Nell’elenco sono state inserite 1.227 specie di volatili, il 12 per cento del totale mondiale. Nove, invece, sono quelle che rientrano nella categoria “In pericolo in modo critico” (Critically Endangered), le specie cioè più minacciate: tra le cause della crisi che colpisce gli uccelli a livello globale sono state indicate la distruzione degli habitat naturali, la deforestazione, la conversione di territori in terreni agricoli, i cambiamenti climatici.

Tra le specie in pericolo BirdLife segnala un colibrì scoperto da poco in Colombia (Eriocnemis Isabellae) e ormai confinato in soli 1.200 ettari di foresta amazzonica nel sud ovest del Paese sudamericano: l’8% della vegetazione è stata danneggiata dalle coltivazioni di coca.

Le specie in ripresa

Ara di Lear (Foto: Andy & Gill Swash WorldWildlifeImages)
Ara di Lear (Foto: Andy & Gill Swash WorldWildlifeImages)

Altre specie “critically endangered” sono l’Allodola del Sidamo in Etiopia, il Fringuello arboricolo di Charles nelle Galapagos, il Rondone dei camini nel Nord America Orientale e i rapaci africani come il Falco giocoliere e l’Aquila marziale. Emblematico il caso delle Hawaii: la Palila è la tredicesima specie a grave rischio di estinzione in queste isole, che diventano il luogo di concentrazione più grande al mondo di casi di estinzione dell’avifauna.

Fortunatamente non ci sono solo notizie spiacevoli. Leon Bennun, BirdLife’s Director of Science and Policy, ha spiegato che “in termini globali, le cose continuano a peggiorare ma alcuni progetti di conservazione portati avanti nel corso dell’anno ci fanno ben sperare per il futuro”.

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Alcune specie sono in ripresa, è il caso dell’Ara di Lear in Brasile, che ha quadruplicato la popolazione e del Petrello delle Isole Chatham, in Nuova Zelanda. Il Tessitore delle Mauritius, invece, dopo il trasferimento e la ricostituzione di una nuova popolazione si è sviluppato su una nuova isola scelta perché priva di predatori.

“Grazie alla Lista Rossa – ha puntualizzato infine Simon Stuart, head of IUCN’s Species Survival Commission – esortiamo i governi a prendere sul serio le informazioni in essa contenute per far si che possano fare del loro meglio per proteggere gli uccelli di tutto il mondo”.

(14/5/09)

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