Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Stoccolma. Romanzo giallo (blu)

Il blu è il colore dello sfondo e il giallo è quello della croce che campeggia nella bandiera svedese. Dal Nord proviene una letteratura gialla di altissima qualità e “Uomini che odiano le donne”, il film tratto dal best seller di Stieg Larsson, è appena arrivato nei cinema italiani

Realtà e fantasia con palcoscenico Stoccolma

Alcune amiche all'interno di Kvarnen, il locale frequentato anche da Lisbeth
Alcune amiche all’interno di Kvarnen, il locale frequentato anche da Lisbeth

È allora qui, in luoghi comuni e tra gente comune, che le vicende si dipanano. Larsson ha mescolato finzione e verità, alcuni personaggi esistono veramente, la redazione della rivista Millenium dove lavora Mikael Blomkvist è in effetti la sede di Greenpeace in Götgatan 19, i bar e ristoranti sono veramente tali, quasi tutti con il nome giusto, come per esempio lo storico (ha più di 100 anni) Kvarnen, in Tjärhovsgatan 4, dove Lisbeth si incontra con le sue amiche, un luogo perfetto perché nelle cantine del locale ci sono due sale particolarmente inquietanti con il loro arredamento gotico e luci soffuse rosse. Proprio il posto adatto per un gruppo descritto come amante dell’hard rock. Oppure come il Mellqvist Kaffebar in Hornsgatan 78, che era frequentato da Larsson perché nello stesso palazzo dove c’era la redazione del suo giornale. Strade, palazzi, scorci sono descritti precisamente, così precisamente da poterli riconoscere facilmente una volta sul posto. Per esempio, gli splendidi edifici dove abitano Mikael e Lisbeth in Bellmansgatan 1 e Fiskargatan 9, due palazzi di inizio ‘900 entrambi con una splendida vista sull’acqua e Gamla Stan (la città vecchia), Riddarholm e la Stadshuset (il municipio).

Curiosamente, in Bellmannsgatan al civico 1 abita un signor Blomkvist, che, naturalmente, non è il personaggio del romanzo. La casa di Fiskarsgatan 9 è particolarmente pregiata, così per curiosità, un appartamento di tre locali e 90 metri quadrati è stato venduto lo scorso anno per oltre 6 milioni di corone, circa 600mila euro, più altri 380 euro mensili di avgift, una sorta di “spese condominiali”. Lisbeth Salander nel libro acquista un appartamento di 350 metri quadrati e 21 stanze, fate voi il calcolo di quanto potrebbe costare…

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Gli antieroi di Stieg Larsson

La copertina di Expo, la rivista su cui Larsson pubblicava le sue inchieste
La copertina di Expo, la rivista su cui Larsson pubblicava le sue inchieste

Södermalm è il luogo del bene. Tutti i personaggi positivi abitano lì o ci gravitano, quasi fosse un microambiente felice assalito dai cattivi di turno che, invece, abitano nella City o in altre zone di Stoccolma. A proposito di cattivi, potrebbe sembrare curioso che gli antieroi di Stieg Larsson, nella vita reale paladino dell’antirazzismo e dei diritti umani, siano un russo, un tedesco, due croati e due finlandesi, oltre naturalmente ai classici servizi segreti deviati. Per converso i buoni siano tutti 100% svenskar, con la concessione di un bravo poliziotto di religione ebraica e dell’abilissima Elisabeth svedese al 50% e, in fondo, buona solo perché schierata dalla parte “giusta”. Questa apparente forma di xenofobia strisciante è invece lo specchio della attuale società svedese, sempre più multietnica e nella quale si è inserito un sottobosco malavitoso in forma organizzata estraneo alla “cultura” criminale locale.

Il dibattito sul tema è molto sentito anche perché la Svezia ha tenuto sempre una doppia politica di estrema accoglienza a rifugiati e perseguitati e di chiusura all’immigrazione selvaggia. Nello stesso Paese convivono due anime: la prima fortemente impegnata nel sociale con un’estrema attenzione per i diritti umani intensi in senso generale, dalle nobilissime istanze di libertà al più terra-terra diritto di chiunque di potersi muovere liberamente; la seconda è invece una profonda xenofobia e una tendenza al mito della razza. Contro questa deriva lottavano Stieg Larsson e la sua rivista Expo.

Ritratto della Svezia moderna

Qui si vede Sandhamn, un altro dei luoghi del romanzo
Qui si vede Sandhamn, un altro dei luoghi del romanzo

La fortuna della Trilogia è proprio nella sua naturalezza, nell’impressione che tutto sia verosimile, non per nulla si assiste a un vero pellegrinaggio sui luoghi di Mikael Blomkvist. Stoccolma è reale, Sandhamn, dove Mikael ha una casa di campagna, è effettivamente un ameno luogo di costose seconde case degli stoccolmesi facoltosi. I luoghi di Göteborg e degli altri posti citati en passant sono perfettamente riconoscibili a chi ci sia stato qualche volta. Realtà e finzione in un libro (perché in fondo sono tre capitoli di uno stesso libro) che è un ritratto perfetto della Svezia moderna con i suoi tanti pregi e alcune magagne abilmente nascoste. (29/5/09)

Le foto dell’articolo sono di Graziano Capponago del Monte.

 

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