Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

A Varese un secolo di aviazione italiana

Un doppio evento al Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, al Castello di Masnago e a Villa Menafoglio Litta a Varese per celebrare il centenario del primo volo italiano

Manifesto che presenta la nascente Ala Littoria, Boccasile
Manifesto che presenta la nascente Ala Littoria, Boccasile

Sotto il titolo “Vola Veloce Varese” la città lombarda propone due esposizioni dedicate al tema dell’aviazione. Il taglio dei due percorsi è assolutamente diverso ma sono complementari. La “scusa” è il centenario del primo volo di un pilota italiano.

La prima esposizione, aperta fino al 18 ottobre, riguarda il rapporto tra arte e aviazione. L’Officina del Volo Futurismo, Pubblicità e Design 1908 – 1938 è ideata e curata dal Massimo & Sonia Cirulli Archive di New York. L’archivio è stato fondato a New York nel 1985 da Massimo P. Cirulli ed è considerato il maggior “contenitore” storico privato di arte del Novecento italiano con riferimento all’arte pubblicitaria e alla propaganda in tutte le sue forme.

Sono in mostra oltre 150 opere tra manifesti, dipinti, sculture e oggetti di design, molte delle quali inedite, provenienti dall’archivio newyorkese, oltre che da importanti musei e istituzioni internazionali con le quali si intende attraversare il tema del volo. Tra queste, una settantina di manifesti realizzati dagli artisti più rappresentativi del periodo. Nomi del calibro di Mario Sironi, Plinio Codognato, Adolfo Wildt, Aldo Mazza, Umberto di Lazzaro, Alberto Mastroianni, Giuseppe Magagnoli, Mario Gros, Gino Boccasile, Tito Corbella, Tato, Cesare Gobbo, Luigi Martinati, Mario Borgoni, solo per citarne alcuni.

Il volo nei manifesti e nel cinema

Il Giorno dell'Ala, Magagnoli
Il Giorno dell’Ala, Magagnoli

I manifesti sono legati a tutti quegli eventi di carattere promozionale che hanno distinto il percorso dell’aviazione italiana: dai primi Circuiti Aerei di Brescia, Milano o Firenze (1908-1911); ai molti Raid Aerei come il Parigi-Roma-Torino del 1911; alle Trasvolate Atlantiche di Italo Balbo del 1931 e 1933, questi ultimi pezzi inediti; alle numerose Giornate dell’Ala, eventi di richiamo popolare; alle più varie Riunioni Aviatorie, come quelle a Taliedo e a Cinisello Balsamo.

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Non solo, anche quei manifesti creati per presentare le nascenti compagnie aeree civili come l’Ala Littoria e la LATI (Linee Aeree Transcontinentali Italiane); per annunciare i Concorsi per Piloti finalizzate al reclutamento di giovani nell’aeronautica militare; per pubblicizzare le ditte costruttrici dei primi aerei e delle ditte distributrici di carburante; o per comunicare i Saloni e le Esposizioni Internazionali, che informavano il pubblico sulla produzione.

Infine, il mezzo aereo è soggetto o partner di eventi, soprattutto cinematografici, come, ad esempio, nel caso del film Luciano Serra pilota del 1938 con Amedeo Nazzari o della pellicola La Conquista dell’Aria del 1940 con Carlo Ninchi.

Il mito futurista della velocità

Thayhat, La Vittoria dell'aria, 1931 circa
Thayhat, La Vittoria dell’aria, 1931 circa

Sono anche esposte una quarantina di tele, di esponenti del Futurismo, (di cui quest’anno cade il centenario) come Balla, Depero, Bruschetti, Ambrosi, Baldessarri, Martinetti, Munari, Sepo, Bucci, Sironi, fratelli, Licini e Boccioni legate in particolare alla poetica e al linguaggio dell’Aeropittura, che prende propriamente corpo a ridosso della fondazione dell’Aereonautica Italiana quando l’attività dei nostri aviatori fatta di record, raid e trasvolate, per i futuristi sembra veramente incarnare il mito della velocità, ma anche quello del futuro.

Inoltre ci sono anche un nucleo di importanti aereosculture di Mino Rosso e Thayaht e alcuni esempi di fotografie, come nel caso della stampa di Filippo Masoero, e dei rari fotomontaggi futuristi di Bruno Munari.

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