Da questo pomeriggio le Dolomiti sono patrimonio universale dell’umanità Unesco. La proclamazione, di poche ore fa, è seguita all’approvazione della candidatura presentata al World Heritage Committee e alla decisione, unanime, dei 21 membri della commissione. Presenti Giuseppe Moscato, ambasciatore all’Unesco, Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente e le istituzioni locali che hanno lavorato a questo obiettivo.
“Oggi è una giornata storica”, ha detto Irma Visalli, ex assessore della provincia di Belluno. “Un grande successo che conclude un lavoro intenso durato quattro anni”. Visalli era assessore al “patrimonio dell’umanità Unesco”, nominata quindi proprio per seguire la pratica della candidatura, nella giunta di Sergio Reolon, il quale ha appena ceduto il testimone al nuovo presidente provinciale del Pdl, Giampaolo Bottacin. In rappresentanza di Bottacin è a Siviglia il consigliere Matteo Toscani.
“Le Dolomiti sono state riconosciute per le loro caratteristiche paesaggistiche e geologiche uniche”, ha detto Visalli, “ma è stata anche apprezzata l’organizzazione e coordinamento territoriale che abbiamo applicato”.
Un volano per lo sviluppo del territorio
Non è stato facile: il riconoscimento non era scontato e del resto “i monti pallidi” sono quello che si dice un sito “seriale”, costituito cioè da più luoghi e da una condizione istituzionale diversificata. Si trattava di coordinare il lavoro di cinque province: Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine, in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli.
“Infine ha vinto il modello di partecipazione che abbiamo avviato fra diversi enti, puntando non alla suddivisione amministrativa ma all’unità del territorio”, ha detto Visalli. Le Dolomiti sono uno dei gioielli più ammirati della catena alpina italiana. La loro conformazione geologica originale si deve al fatto che si sono formate per sedimentazione – di una roccia chiamata “dolomia” – e non per corrugamento, come è avvenuto invece per le Alpi occidentali. Il colore chiaro delle vette, in grado di riflettere la luce con bellissimi effetti cromatici, e le caratteristiche delle sue vette hanno fatto del gruppo montuoso meta frequentatissima da generazioni di grandi alpinisti e buona destinazione turistica per la stagione invernale e estiva. Il riconoscimento Unesco potrebbe far da volano a un ulteriore sviluppo nella zona, non solo nelle aree più conosciute del Trentino Alto Adige e anche per tipologie differenziate di utenza. (26/6/09)