Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Il “dolore” dello Yemen

Un mese fa, nello Yemen settentrionale, sono state sequestrate e uccise da fondamentalisti islamici nove persone, tra le quali, tre bambini. Sette tedeschi, un britannico e un’insegnante sud-coreana. Gente che viveva e lavorava da anni nel Paese, per conto di organizzazioni umanitarie

Yemen, Wadi Dhar
Yemen, Wadi Dhar

Un fatto di cronaca del quale, forse, molti si sono già dimenticati. Purtroppo questo è l’aspetto in un certo senso negativo del vivere moderno. Un fatto orribile come quello accaduto a Saada, una splendida cittadina posta a 1800 metri d’altitudine, non lontana dal confine con l’Arabia Saudita, occupa le cronache per qualche giorno, subito “scalzato” da altri avvenimenti, disgrazie comprese, che invadono le televisioni, le radio e i giornali del mondo. Tutto ciò che accade, oggi, assume inevitabilmente una dimensione planetaria e anche il “dolore” e la partecipazione per fatti così orribili si diluisce e si “allontana” dalla memoria, con lo scorrere del tempo.

A suggerirci di tornare sull’argomento è il contenuto di una mail che abbiamo ricevuto da uno dei più importanti Tour Operator del Paese, la “Al Mamoon International Tours” che ha sede a San’a, la capitale. La traduciamo integralmente, a dimostrazione del fatto che il lavoro è sicuramente importante, ma non è tutto, nella vita. La proponiamo perché tale testimonianza non può non farci riflettere sull’esigenza, avvertita per fortuna dalla stragrande maggioranza delle persone che abitano questa vecchia e isterica palla celeste, di vivere in armonia e consapevolezza dei diritti (e dei doveri) di tutti, a qualunque latitudine essi si trovino.

Un messaggio di pace

La città vecchia di San'a
La città vecchia di San’a

Cari Amici, per alcuni di noi è trascorso poco tempo da quando ci siamo sentiti.

Noi, di Al Mamoon, speriamo che questa mail vi trovi in buona salute.

Gli ultimi fatti accaduti nello Yemen ci hanno in qualche modo allontanato. I nostri contatti scritti sono diminuiti e, alla fine, da entrambe le parti, abbiamo permesso al silenzio di accompagnare le nostre giornate; soli con i terribili avvenimenti.

Questa mail non è un messaggio di marketing e non ha nulla a che vedere con i nostri rapporti di lavoro. Questa vuole essere una semplice mail informativa per dirvi che la popolazione dello Yemen non vuole tacere, non è rimasta passiva.

La scorsa settimana l’Unione del Turismo ha intrecciato le mani con la popolazione yemenita, con il personale degli hotel, con i professionisti del turismo, per una marcia che non ha precedenti nel nostro Paese. Per dire no al terrorismo, no all’uccisione di persone innocenti, no alla violenza. Sotto un sole cocente, la gente è rimasta in piedi con bandiere e manifesti.

Sotto un sole cocente, la gente ha gridato il proprio disgusto per i recenti fatti di sangue. Sotto un sole cocente, la gente si è mossa in umiltà verso l’Ambasciata di Germania per portare fiori e offrire sentimenti di rispetto e partecipazione. Sotto un sole cocente gente comune, soldati, professionisti e dignitari, hanno condiviso la volontà di proteggere lo Yemen e coloro che vengono per visitarlo.

Noi eravamo là. E vi abbiamo trovato i nostri amici: le guide, gli autisti, i colleghi di altri tour operator e i nostri vicini di casa. Lo Yemen occupa i titoli delle prime pagine solo per le sue tragedie. La scorsa settimana Reuters, Al Jazeera, Al Arabya e una moltitudine di giornalisti erano con noi. La cronaca di questa giornata toccante è stata riportata dallo Yemen Observer, in data 30 giugno.

Pace e amore per ognuno di Voi.

 

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I vostri amici dello Yemen:

Yahia, Mona e Beatrice; lo Staff dell’Hotel Sam City; lo Staff di Europca; Lo Staff di Land and Two Paradise Hotel; Le Guide e gli Autisti.

 

Al Mamoon International Tours

Al Ghydyah Street c/o Sam City Hotel

P.O. Box 3072 Sana’a – Republic of Yemen

Tel.: 00967 – 1 – 299 930 – Fax: 00967 – 1 – 299 931

info@al-mamoon-group.com

www.al-mamoon-group.com/new

Un’italiana nello Yemen

Foto: Yemen Tourism
Foto: Yemen Tourism

È Beatrice De Filippis, milanese, che da alcuni anni lavora nello Yemen presso la Al Mamoon International Tours. Della manifestazione popolare del 30 giugno, alla quale si fa riferimento più sopra, riportiamo uno stralcio con le considerazioni della De Filippis, espresse ai cronisti del quotidiano yemenita. Questo è quanto ha dichiarato:

… il mio cuore è spezzato due volte: come europea esprimo la mia solidarietà agli europei, ma il mio cuore piange anche per gli yemeniti, perché queste azioni distruggono la reputazione dello Yemen agli occhi del mondo. Sono una donna europea che lavora nel campo dell’assistenza umanitaria, cercando di difendere la gente dello Yemen che è stata descritta dal loro profeta come “persone dall’animo gentile”.

Coloro che hanno commesso tali azioni non sono persone normali, ma è gente che è contro ogni legge e ogni regola di normale convivenza”.

Beatrice ha ormai un forte legame con questo Paese, bello da sconvolgere, con i suoi panorami da creazione del mondo, ed è giusto che si senta partecipe dei sentimenti di profondo sdegno per ciò che è successo e insieme di forte preoccupazione per le sorti di questa terra ricca di storia e di spiritualità. Così facendo, non potrà che concorrere, assieme ai suoi colleghi ed amici yemeniti, a far si che gli europei (italiani inclusi) tornino con fiducia a visitare città da favola, paesaggi aspri e incantati, frequentando senza timore un popolo che (parole del Profeta) ha un animo gentile.

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(21/7/09)

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