Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Panorami riscoperti sopra Verbania

Gli itinerari consigliati dalla provincia propongono valli e monti trascurate dai circuiti turistici di massa. Con storie da raccontare e una natura non troppo addomesticata

Val Bognanco, Alpe Paione
Val Bognanco, Alpe Paione

Un calendario di escursioni guidate, sino al 10 ottobre prossimo, rivaluta la provincia del Verbano-Cusio-Ossola nelle sue destinazioni montane. E’ la provincia a curare e promuovere i percorsi che escono dai circuiti più frequentati di Verbania, Stresa e del lago Maggiore per andare nell’entroterra, salire a Domodossola e giungere al confine tra Piemonte e la Svizzera. Il programma “Il gusto è a monte”, alla sua seconda edizione, ha proposte in calendario ogni tre giorni, descritte in opuscoli multilingue che comprendono italiano, inglese, francese, tedesco e olandese. Al pubblico allargato di turisti e famiglie sono rivolte le visite ai borghi di montagna, ai musei della tradizione e alla gastronomia. I percorsi naturalistici strizzano l’occhio a chi ama il trekking: sono previste camminate molto semplici e passeggiate dalle tre alle sei ore, che con una moderata aggiunta di fiato, portano alle bellezze di alpeggi, laghi e cascate.

Gli equilibri della natura

Sul sentiero per il rifugio Gattoscosa, il lago di Monscera
Sul sentiero per il rifugio Gattoscosa, il lago di Monscera

Il parco naturale dell’Alpe Veglia e Devero. La cascata del Toce, la seconda in Europa per altezza, con un salto d’acqua di 143 metri. O ancora il ghiacciaio del Belvedere sul monte Rosa, uno dei pochi che per effetto delle alte temperature non si ritira ma avanza. Le mete da ricordare nel Verbano Cusio Ossola sono diverse: a volte selvagge quello che basta per non apparire banali oppure incantevoli e armoniose. Alcune riservate a chi è pratico di montagna, altre adatte a famiglie e pubblico allargato.

La riscoperta dei luoghi naturali di queste valli può portare tra le asperità della Val Grande; o lungo una passeggiata nel bosco, al cospetto di piccoli laghi, sulla val Bognanco. Il solo centro davvero congestionato in provincia sembra essere quello delle terme di Premia, inaugurate nell’estate 2008 e frequentatissime. Restano conosciute, ma a “misura di turista” tante altre località come Macugnaga, che vanta il panorama del Monte Rosa, un tiglio plurisecolare e tre occasioni di visita storico culturale: la vecchia miniera d’oro, il museo del contrabbando e la casa Walser.

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Cultura materiale diffusa

Tipiche abitazioni walser, presenti a Macugnaga e in diverse comunità montane (Foto di Ermes Gemma)
Tipiche abitazioni walser, presenti a Macugnaga e in diverse comunità montane (Foto di Ermes Gemma)

In ricordo delle popolazioni Walser, che dall’Alto Vallese vennero a stabilirsi in diverse località delle Alpi italiane, a Macugnaga è stato ricostruito l’interno di un’abitazione tipica, con arredi e utensili e testimonianze. Esempi di case Walser si notano per le vie di Macugnaga come a Campello Monti, nella valle Strona. Chi sia alla ricerca delle tradizioni e della storia del territorio avrà di che vedere a Santa Maria Maggiore, dove il museo dello spazzacamino rievoca la storia dei Vigezzini, tra i primi del mestiere in Europa già dal Cinquecento.

A Candoglia, frazione di Mergozzo, si ricorda un altro capitolo di storia del Nord Italia: la Veneranda Fabbrica del Duomo, la cava dalla quale proveniva e proviene il marmo per il cattedrale di Milano. Itinerari religiosi, invece, spingeranno al Sacro Monte Calvario di Domodossola, dal 2003 patrimonio Unesco dell’Umanità e al santuario del Boden, a Ornavasso. In zona, un puro interesse storico porterà sulla linea Cadorna: gallerie, trincee e camminamenti costruiti per proteggere il confine italo svizzero prima della Grande Guerra.

(19/8/09)

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