Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

I misteri dell’orso

In Piemonte una mostra racconta le antiche credenze dei popoli che vivono oltre il Circolo Polare Artico. Tra sciamanesimo e culto dell’orso

Ad Alta, in Norvegia, sono state trovate oltre trenta incisioni rupestri raffiguranti orsi. Foto di Pekka Kivikäs. Alta Museum
Ad Alta, in Norvegia, sono state trovate oltre trenta incisioni rupestri raffiguranti orsi. Foto di Pekka Kivikäs. Alta Museum

Fino al 29 novembre è aperta negli spazi dell’ex chiesa di Sant’Agostino, sede staccata del Museo Civico di Archeologia e Antropologia di Pinerolo (Torino), la mostra “Miti e riti dell’orso nel Grande Nord – Sciamani e animali sacri dell’Eurasia” che porta i visitatori a conoscere attraverso l’arte, la cultura di popoli che vivono tra la Lapponia e la Siberia Centrale. In questa mostra sono riuniti materiali di fine ‘800 e dei giorni nostri. Sciamanesimo e culto dell’orso fanno da filo conduttore in un viaggio verso il fascinoso, mitico Grande Nord, esplorato attraverso la lente dei racconti di antiche pratiche tradizionali. L’intenzione della mostra è quella di riunire materiali differenti per raccolte e datazione, nel tentativo di illustrare alcuni tratti culturali di popoli artici e subartici. La conoscenza di pratiche tradizionali di questi popoli viene ricostruita attraverso i racconti di viaggiatori del passato, scoprendo una sorprendente convergenza con le esperienze di missioni di studio recenti. Poco è cambiato nel tempo: dagli oggetti per il rito sciamanico al modo di scolpire idoli antropomorfi, fino al culto di adorazione dell’orso, ancora fortemente radicato nel grande nord.

Lo sciamano, un legame tra cielo e terra

L'anziana sciamana Marina Sopotshin
L’anziana sciamana Marina Sopotshin “scalda” il suo tamburo per iniziare il rituale. Foto Juha Pentikäinen

La Siberia è la culla dello sciamanesimo, la parola stessa deriverebbe da “shaman”, che significa “frenesia”, “parossismo”, parola con cui è indicata presso gli Evenki, popolo che vive nella parte centrale della sterminata regione, la persona con poteri speciali di incantazione. Lo sciamanesimo ha radici molto antiche, come suggeriscono interpretazioni di alcuni graffiti rupestri ritrovate in territorio scandinavo e siberiano e alcuni elementi si sono diffusi presso le culture dell’Asia centrale, dell’America settentrionale e dell’Oceania. È l’espressione di un modo di vivere e di sentire la natura, diffuso nelle società animiste nelle quali si pensa che i destini degli esseri umani siano decisi da spiriti ultraterreni e ogni elemento del mondo fisico sia animato da un principio vitale, governato da uno spirito regnante. Gli strumenti classici dello sciamano consistono nel tamburo, maschere, strumenti musicali, cintura di sonagli, statue raffiguranti l’effige degli spiriti verso cui trasmigrare.

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Il tamburo in special modo è uno strumento potente, e talvolta la sua membrana viene decorata e dipinta con immagini antropomorfe o zoomorfe, simboli sacri, elementi cosmogonici e della natura come sole, terra, montagne, fiumi. Lo sciamano è anche il depositario dei saperi di quei popoli. Possiede una conoscenza profonda delle tradizioni, dei miti della comunità. Conosce le canzoni e i metodi di concentrazione. È la persona che maggiormente riesce a vivere in spiritualità con il mondo naturale circostante, conoscendo le regole di equilibrio e armonia. I suoi saperi spaziano dalla mitologia alla medicina.

Orso temuto e rispettato

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Il “Rumpu” è il tamburo sacro degli sciamani lapponi, il cui suono serve per evocare gli spiriti. Foto Museo Nazionale Pigorini

Le società che vivono compenetrate con la natura considerano sacri gli spiriti di alcuni animali. L’orso, nei popoli artici e subartici, è uno di questi. Normalmente vengono adorati animali che uniscono doti terrifiche ma anche “positive”, come il coraggio, la lealtà. L’orso è temuto e rispettato, ucciso e venerato. In Lapponia esistono centinaia di nomi con i quali viene affettuosamente appellato. Allo stesso modo in Siberia si fa molta attenzione tra i cacciatori a non pronunciarne il nome, nel timore che il suo spirito si vendichi. È importante che gli orsi uccisi siano in pace con la comunità. Riti relativi alla uccisione dell’orso si ritrovano in Siberia, in Lapponia, tra gli Ainu di Hokkaido. Probabilmente questo animale, così amato dai popoli di tutto il mondo, simboleggia una rinascita continua della natura. L’orso ha un orologio biologico che lo fa uscire dal letargo all’inizio di ogni primavera, risvegliandosi insieme ai fiori e alle piante. Sciamanesimo e culto dell’orso non sono però legati necessariamente, la presenza di entrambi nei riti dei popoli artici e subartici deriva dalla comune visione del mondo strettamente legata ai cicli naturali. (21/09/09)

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Miti e Riti dell’Orso nel Grande Nord – Sciamani e Animali sacri dell’Eurasia

Ex- chiesa di Sant’Agostino, Pinerolo (Torino)

Fino al 29 novembre

Orari: sabato 15.30-18.30; domenica 10.30-12.30, 15.30-18.30

Ingresso libero

Per informazioni: www.cesmap.it

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