Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il Turismo del Belpaese? Tutto da rifare

Lettera aperta al Ministro Michela Vittoria Brambilla. Accorato appello per una situazione che deve cambiare direzione. Fine d’anno nel Bel Paese: il caos regna sovrano negli aeroporti, nelle autostrade, nelle stazioni… per non parlare delle truffe agli stranieri

Lettera aperta alla Ministra Brambilla
Lettera aperta alla Ministra Brambilla

Gentile Signora Brambilla, Ministra del Turismo,

prima di tutto mi presento e svelandomi, dimostro che se si parla di Turismo posso dire la mia. Ritengo infatti di “saperne qualcosa” perché sono in giro da più di mezzo secolo; ho viaggiato in tutto il mondo e a vario titolo (studente accompagnatore e cicerone, organizzatore, utente, esteta e gourmet, scrivano) vivendo e mangiando in alberghi (da 1 a 5 stelle) pensioni, ristoranti, stamberghe; spostandomi in auto, aerei, treni, pullman (e in Antartide pure in gommone). Se poi occorressero altre credenziali, aggiungo che anni fa in una curiosa classifica – inventata da un furbo giornalista tunisino, creatore di un ameno Club Mondiale dei Grandi Viaggiatori – figurai al 5° posto con 135 Paesi visitati (precedevo pure Craxi – a quota 97, ricordo bene – e mi superavano soltanto alcuni miliardari Yankees e l’allora presidente del Comitato Olimpico Mondiale, Avery Brundage; però lui girava il mondo a sbafo).

Graffiti, treni e strade “storiche”…

Odissea Salerno-Reggio Calabria
Odissea Salerno-Reggio Calabria

Vabbè, ma cosa fare? In primo luogo cerchiamo di capire quali sono e dove si annidano i problemi del Turismo nazionale. Le infrastrutture. I trasporti (lo ammetta) fanno pena. Le Ferrovie: stazioni vetuste (e se nuove: “Milano babele alla Centrale, disagi e viaggiatori smarriti, guasti, scarse panchine, mancano le sale d’aspetto”, Corriere 13/1 pag 29); e quanto ai treni (non ci sono mica solo le Freccerosse) che schifezza (vuole un paio di foto che ho scattato a Moneglia a ricordo della lordura graffitica sui vagoni per turisti alle Cinque Terre?). Se invece si parla di aerei un turista che dal centro di Milano o di Roma deve andare a Linate, Malpensa o Fiumicino, ride pensando che a Londra o a Madrid (e in qualche altra decina di città civili) il metrò lo porta fin sotto l’aereo (tempi e costi irrisori).

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In tema di strade, poi, Lei lombarda sa bene che la SS Milano – Mantova è ancora lì come la fece S.M.I. Francesco II d’Austria alcuni anni fa (inizi ‘800) e da allora non è stata mai più toccata (salvo un paio di curve dalle parti di Paullo). E visto che oggi sono più bravo di un boyscout, non parlo della Salerno-Reggio Calabria; tirèmm innanz. Sull’indegnità di queste infrastrutture sono certo che concorderà pure Lei. E sono anche certo che nemmeno Lei, cara Ministro, per brava che sia non possa farci nulla.

Feste, Freccerosse e Mezzibusto

Frecciarossa a Milano
Frecciarossa a Milano

E vengo al dunque, cara Ministro, suggerendole di cambiare il Turismo italiano, di dargli una bella regolata perché – Lei sarà certamente d’accordo – non si può mica andare avanti così. Una prova? Le orride vicende viaggiatorie accadute a Fine Anno nel Belpaese: caos negli aeroporti, casini sulle autostrade intasate, overbooking aerei, stazioni ricolme di gente o rassegnata o schizofrenica, treni con inverecondi ritardi (Freccerosse a parte: “poarete”, farle esordire in pieno inverno e su un materiale ferroviario da tradotte Grande Guerra è stato mica tanto da furbi, è d’accordo?).

E non si inventi la balla del maltempo; tutti sanno, anche il mio settenne nipote Xavier, che a dicembre fa più freddo che in agosto e qualche volta nevica pure (sapesse quanta ne veniva “ai miei tempi…” ma allora c’erano gli spalatori con la pala, lo dice il nome stesso).

Il fatto è che anche in agosto, in prevedibile assenza di neve, succedono più o meno gli stessi “caos & casini” che sono accaduti durante le recenti Feste; e se vuole posso già anticiparLe cosa scriveranno i giornali e diranno ì mezzibusto tivù all’inizio dell’esodo estivo: “Treni presi d’assalto, Folla Biblica nei porti in attesa dei traghetti, famiglie accampate, bambini svenuti, sete della madonna, 6000 lire – così si scriveva già tanti anni fa, adesso sono 3 euro e con l’inflazione facciamo 5 – per una bottiglia di minerale”.

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