Gentile Signora Brambilla, Ministra del Turismo
ricorrendo a una seconda parte della lettera suggerente “Come Rifare il Turismo” nel Belpaese, mi scuso per farLe perdere tempo (e sono pure recidivo perché anni fa rubai addirittura un weekend a Gianni Usvardi ma lui, oltre a essere del Turismo soltanto sottosegretario, era un amico). Ed eccomi dunque ai consigli, non senza – per Suo agio, e info per il distratto lettore – precisare che nella prima parte della missiva Le avevo dettagliato i mali devastanti il Turismo nostrano, commentando anche che ben difficilmente – per brava che Lei sia, e ne sono certo – potrà debellarli. Concludevo, però, che tra le tante magagne dell’Industria nazionale del Tempo Libero ve n’è una, importantissima e malefica, che Lei può combattere e vincere: il mancato, cosiddetto Scaglionamento delle Ferie. E proseguo.
“Ferra, Auguste!” et Auguste… ferrabit!
Già. Lo Scaglionamento delle Ferie; brutta faccenda che condiziona le vacanze nel Belpaese e coinvolge le vicende del Suo dicastero. E le storture derivanti dal suo cattivo funzionamento sono ben chiare, per spiegarlo basta una domanda: si potrebbe andare tutti insieme al cinema, o al bar, o al ristorante? Certo che no: e non solo mangeremmo, vedremmo, berremmo male, accatastati come le aringhe, quindi al massimo della scomodità, ma pure ci ritroveremmo derubati legalmente giacché i padroni di bar, cinema e ristoranti (per la famosa Legge della Domanda) aumenterebbero orrendamente i prezzi. Ma allora perché si permette e si tollera tanto ammasso umano in alberghi, traghetti, treni, autostrade, aeroporti per ventuno (21) giorni in estate (le tre settimane di agosto) e sedici (16) giorni (tra il 24 dicembre e il 7 gennaio) in inverno? E perché tutto ciò avviene solo nel Belpaese (sfido chiunque a trovare un’altra città europea “chiusa per ferie” come Milano durante Ferragosto; non lo sono, neanche lontanamente, nemmeno le “latine” Madrid o Lisbona; non parliamo poi di Francoforte o Zurigo)? Per quali motivi questa magagna turistica?
D’estate, anche l’Euro ha la febbre…
Il fatto è che nessuno fa nulla, cara Ministro, per debellare le magagne create (psiche umana e longanesiane vecchie zie a parte) dal mancato Scaglionamento delle Ferie. Non fanno nulla nemmeno i sindacati, così decisi a far scioperare il lavoratore per un’ora in meno di lavoro alla settimana, o dieci euro in più al mese, ma indifferenti se una giovane coppia si ritrova a dover spendere centinaia di euro in più perché obbligati ad “andare in ferie in agosto”. Una prova? (l’ho già scritto tante volte). Prenda un dépliant qualsiasi e vedrà che non c’è tour operator o villaggio turistico che in agosto non aumenti (poareti, anche loro tengono famiglia, e se non si tirano su le costine a Ferragosto come campano?) di un 35% le tariffe richieste in luglio. Ergo, se una vacanza in luglio costa, per esempio, 1000 euro a cranio e in agosto ne costa 1350, è d’accordo, signora Ministro, che se i due citati tapini non fossero “obbligati” (dal mancato Scaglionamento ecc. ecc.) ad “andar via” in agosto e potessero invece andare in ferie un mese prima (quando oltretutto il tempo è più bello, fa più caldo e le giornate sono più lunghe) risparmierebbero (350 x 2 = 700 euro)? Ma i sindacati, commentavo, se ne fregano.