Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Amsterdam sommerge l’Olanda

La fama e l’appeal della capitale è tale che le altre città dei Paesi Bassi fanno fatica a emergere come destinazioni turistiche. Grazie a un lavoro costante e capillare da parte dell’ufficio di Milano, l’Ente Olandese del Turismo cerca di cambiare le cose

L'Erasmusbrug, il ponte sul fiume Mosa a Rotterdam
L’Erasmusbrug, il ponte sul fiume Mosa a Rotterdam

Bene, ad Amsterdam ci siamo stati. E dopo? Cos’altro  meriterebbe di essere visto in Olanda?

Rotterdam ha un carattere completamente diverso. È molto viva anche a livello socioculturale, è stata completamente distrutta durante l’ultima guerra e l’hanno dovuta ricostruire ed è interessante per la sua architettura moderna, poi c’è il porto da visitare. Den Haag, [L’Aja, ndR] è molto internazionale con un bel centro antico e il mare vicino. Utrecht è una città universitaria e lo si vede, con molti locali, gli italiani la conoscono perché ci è nato Marco Van Basten… Io consiglierei di fare quello che non si fa a casa. Di solito gli italiani hanno la tendenza di cercare il ristorante italiano, il locale italiano… per poi rimanere delusi. Io sconsiglio di cercare di fare tutto in una volta, di volere vedere tutti i musei in un giorno. Suggerisco invece di cominciare ad assaporare e vedere le cose più importanti e poi eventualmente tornare. Gli italiani spesso vengono in Olanda da giovani e poi ritornano anni dopo, magari con moglie e figli, anche perché il Paese ha un’immagine molto positiva e una volta sul posto molti vedono che la realtà corrisponde alle aspettative e circa il 30% di chi viene ripete l’esperienza.

 

Come si comportano gli italiani in visita nel vostro Paese?

L’italiano visita moltissimo i musei. Più del 60% di loro ne visita almeno uno. Il turista medio è di classe medio-alta e come età o sono giovani o nella fascia dai 35-55 anni. Chi viene per la prima volta fa le cose più classiche, Amsterdam, i fiori, i mulini a vento. Per poi ampliare la conoscenza nelle visite successive. In genere gli italiani si arrangiano sempre più per conto loro cercando informazioni e prenotando su internet anche se pacchetti e offerte già confezionati ce ne sono moltissimi.

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In bici a tutte le età
In bici a tutte le età

Le città sono molto importanti per voi…

Sì, anche se vale sempre la pena uscire dalle città. Appena si è fuori dai confini sei subito in campagna. C’è un grande contrasto tra la città e l’esterno. Generalmente i city break sono di 3-4 giorni e nel periodo si può dedicare un po’ di tempo per vedere questo contrasto, c’è molto rispetto per l’ambiente, il verde è curato e ci sono 22.000 chilometri di piste ciclabili in tutto il Paese che è più piccolo di Lombardia e Piemonte messi insieme. Il governo investe moltissimo nella bicicletta come mezzo rapido e comodo di spostamento anche perché fa bene alla salute.

 

Già! Le biciclette ad Amsterdam sono un vero pericolo!

(Ride) Vero, nella capitale i ciclisti sono abituati ad avere sempre ragione e talvolta sono un po’ arroganti, soprattutto con i turisti che non sono abituati a condividere il marciapiede con le piste ciclabili e spesso le invadono involontariamente.

 

Ritornando quindi ai percorsi alternativi alle città, cosa ci sarebbe da vedere?

La Frisia, nel nord, ha tutti questi laghi e laghetti con molti campi e verde, un paesaggio molto rilassante. Poi ci sono la zona dei mulini a vento vicino a Dordrecht, sotto Rotterdam, anche questa è una zona naturalistica paludosa con riserve visitabili con escursioni in barca. Maastricht, tutti la conoscono e pochi sanno dove sia. È sul punto dove si incontrano Olanda, Belgio e Germania e il Lussemburgo è poco lontano. Una bellissima città, ricca, con buona cucina influenzata da quella francese e belga. (10/04/10)

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