Cosa avete già modificato nella vostra strategia?
Cerchiamo di rendere la traversata molto più gradevole e distensiva e gestibile per tutte le esigenze di chi è più debole, sostanzialmente bambini e animali. Per esempio, nel 2009 abbiamo lanciato due servizi, alcune cabine sono state attrezzate per il trasporto degli animali di compagnia. Avevamo fatto uno studio e c’erano stati 180mila nuclei familiari che avevano fatto la traversata con animale al seguito. I cani hanno dei percorsi appositi e non c’è commistione con gli altri passeggeri. Abbiamo anche fatto in modo che le nostre navi fossero maggiormente in sintonia con le esigenze di chi viaggia con bambini. Siamo soddisfatti perché abbiamo ricevuto commenti estremamente positivi.
Quali sono le prospettive?
Le prospettive sono quelle di continuare a rendere il viaggio un viaggio sereno e tranquillo non dimenticando la sicurezza. Alle volte è una prospettiva costosa ma questo è fondamentale. Noi vogliamo allargare la nostra sfera di interesse non solo al cabotaggio nazionale ma anche ampliare la nostra presenza all’estero con nuove linee che siano sinergiche a quelle che abbiamo. Guardiamo con molta attenzione al Sud del Mediterraneo: Marocco, Algeria, Tunisia e, perché no, la Libia per collegarlo con l’Europa non solo da porti italiani ma anche della Francia, che stiamo contattando, visto la grande potenzialità di traffico etnico tra quel Paese e il Nordafrica calcolato in 7milioni di algerini e 3 milioni di marocchini residenti in Francia. Lo abbiamo già visto con la linea Genova-Barcellona-Tangeri che opera con grandissimo successo con due navi. Stiamo pensando a nuove rotte, sicuramente Tunisia e Marocco, il Maghreb e non escludiamo le isole, Sicilia e Sardegna però partendo dalla Francia e non più dall’Italia che ormai ha abbastanza rotte. Se tutto va come spero potremmo iniziare già dalla primavera di quest’ anno. Dobbiamo ancora certificare alcuni dati.