La cultura ebraica è tanto ricca quanto complessa. Così come le loro festività. Non si possono comprenderle se non si intuisce che dietro a ogni singola azione c’è un significato simbolico intimamente legato al rapporto tra l’Eterno e il suo popolo. Un’occasione per scoprirle è data a Casale Monferrato, una città dove è sempre stata forte la presenza della comunità israelitica e dove è in corso, fino al 23 maggio, Oyoyoy, il Festival di cultura ebraica, che coinvolge anche altre città del Monferrato e dei dintorni con numerosi incontri, visite alle sinagoghe, concerti, enogastronomia e spettacoli.
Mentre si svolge il festival cade anche la festa dello Shavuot, (“delle Settimane”) che si tiene sette settimane dopo il primo giorno di Pesach (Pasqua), l’equivalente della Pentecoste. È una festività principalmente agricola, che viene anche chiamata Bikkurin (“Festa della Mietitura e delle Primizie” poiché si svolge nel periodo della mietitura), per celebrare la consuetudine di offrire al Tempio i primi frutti della stagione e i primi animali nati nelle greggi.
Un ringraziamento a Dio
A Shavuot si celebra anche la festa del Dono della Torah poiché, secondo la tradizione, in questo giorno sul Monte Sinai l’Eterno diede in dono la Legge al popolo di Israele. La festa si lega anche al Libro biblico di Ruth, la Moabita, che scelse di sua volontà di divenire parte del Popolo Ebraico, e che fu antenata del Re Davide: il legame con la dinastia reale è dovuto anche alla tradizione secondo la quale il grande sovrano di Israele sarebbe nato e morto nel giorno di Shavuot. In quel giorno è consuetudine trascorrere la notte in Sinagoga a studiare i contenuti della Legge. I testi presi in esame differiscono nelle varie comunità, ma generalmente includono brani della Torah, del Mishna e dello Zohar. La lettura del Libro di Ruth, in Sinagoga, viene accompagnata da canti liturgici. Un’altra tradizione, relativamente recente e dalle origini indefinite, è quella di preparare pietanze speciali utilizzando prodotti caseari.
Gusto Kosher
Proprio a questa tradizione si rifà la proposta dell’Hotel Candiani con un pacchetto di due giorni con proposte gastronomiche: il 15 maggio la Merenda sinoira, la robusta merenda campagnola monferrina a basse di mousse di baccalà, sformato di broccoli, insalata primavera, tagliere di affettati misti, tagliere di caprini, polpette di pollo alla cacciatora, crostata di albicocche e lavanda; il giorno successivo, il 16 maggio, un pranzo tipico di Shavuot a base di composta di alborelle, caprino primavera, zuppa fredda di cetrioli, lasagnette con carciofi e alici, trota con mandorle e punte di asparagi, petalo di rosa con cialda di Pecorino e composta di cipolla e, infine, Cheesecake ai frutti rossi. (06/05/10)
Per informazioni
Festival Oyoyoy
Hotel Candiani